E' un vampiro l'ultimo mostro di Russia

W un vampiro l'ultimo mostro di Russia Preso due ore dopo il delitto, ne ha confessati altri W un vampiro l'ultimo mostro di Russia Vent'anni, succhiava il sangue delle sue vittime DRACULA A MOSCA Lm MOSCA hanno preso due ore dopo la bevuta. Vent'anni, uno di quelli che da queste parti vengono chiamati «bomzhi», persone «senza fìssa dimora», vagabondi come orinai se ne vedono a centinaia dovunque. I poliziotti del quartiere Sovietskij della città di Tuia, circa 200 chilometri da Mosca, non hanno fornito che l'iniziale del nome, «S», per una specie di ritegno connesso con la straordinarietà del delitto. Infatti non si tratta qui di un nonnaie ubriacone. La «bevuta» era di sangue, anche se di sangue ad alto contenuto alcolico. Il vampiro «S» ha confessato. Secondo la ricostruzione che egli stesso ha fornito alla polizia locale, aveva adocchiato, ieri notte, un vagabondo, fradicio di vodka, steso in un vicolo della periferia. Se l'è caricato sulle spalle portandolo in una casa abbandonata. Quivi giunto si è attaccato alla sua carotide e se l'è bevuto, letteralmente. Alla domanda se provasse pentimento pare che il vampiro «S» non abbia risposto soddisfacentemente. Al contrario ha rivelato che non era la prima volta. Quante volte, giovanotto? «Alcune, in diverse zone della Russia». E quando e stata la prima volta? «Sotto le anni ho provato il gusto del sangue e non ho più potuto staccannene». Data la fresca smobilitazione del vampiro «S» la polizia ha dedotto che la sua atti- vita «sanguigna» è stata piuttosto intensa. Adesso gli inquirenti di Tuia hanno chiesto l'aiuto dei colleghi moscoviti per «verificare i luoghi e l'identità delle altre vittime», succhiate dal vampiro. La cifra è stata tenuta riservata, per il momento, forse per non allarmare troppo l'opinione pubblica. Ma i poliziotti non hanno potuto nascondere il loro stupore. Negli ultimi 77 anni, da quando cioè esiste la polizia a Tuia, cioè dalla rivoluzione d'ottobre, mai avevano avuto a che fare con un vampiro. Negli archivi non ci sono precedenti. La vita è piena di sorprese. Il codice penale non prevede un reato specifico del genere. Pare che l'abbiano incriminato provvisoriamente per omicidio plurimo, con aggravante della rapina (di sangue) e della particolare crudeltà. Ora l'opinione pubblica di Tuia (e della Russia intera, visto che la notizia, data dalla Itar-Tass, sarà «t#, ■ i v su tutti i giornali di stamane) attende di sapere quante sono state le vittime. C'è da scommettere che lo farà con il sangue raggelato nelle vene. Il vampiro «S» è stato catturato, non farà altre bevute. Ma molti ricordano la storia di Uzman Dzhumagaliev. Il suo teatro operativo era l'Uzbekistan. Lui le vittime, tutte donne, esclusivamente donne, se le mangiava tutte intere, ci faceva i «pelmeni», ravioli russi, il sangue lo beveva in coppa non attingendo direttamente alla carotide. A suo modo educato. Quante ne abbia mangiate e bevute non fu mai possibile stabilire con precisione. Catturato, il tribunale di Tashkent concluse che era pazzo e lo condannò al ricovero coatto, vita naturai durante, in una clinica psichiatrica. Correva l'anno, se non andiamo errati, 1990. Uzman sarà stato anche matto, come avevano deciso i giudici, confortati dalle perizie psichiatriche, ma aveva ingegno a sufficienza per organizzare una spettacolare ed efficace evasione. Il vampiro «S» è in gattabuia a Tuia, ma Uzman Dzhumagaliev è in libertà da quattro anni. Non l'hanno mai ritrovato. Data la trasparenza delle frontiere della Comunità di Stati Indipendenti, potrebbe essere dovunque: a Tashkent come a Dushanbè, come a Mosca, a Kiev, a Ulan Udè o a Minsk. Giuliette Chiesa / Un altro Nosferatu arrestato in Uzbekistan è evaso e da quattro anni è libero di colpire Sopra Tom Cruise in una scena del film «Intervista col vampiro» A sinistra Andrej Chikatilo detto il mostro di Rostov simbolo di tutti i serial killer dell'ex impero sovietico

Persone citate: Andrej Chikatilo, Tom Cruise, Ulan Udè