La festa degli ultimi «cattivi» di Pierluigi Battista

E' quasi rissa tra Biondi e Scozzari Pubblico esame per Prodi e Veltroni, D'Alema e Bertinotti. Bossi invece non ci sarà la festa degli ultimi «cattivi» // «popolo di Cuore» affila le armi la sinistra a montecchio MONTECCHIO EMILIA DAL NOSTRO INVIATO Fanno i cattivi ma aspettano i buoni. Anzi, i «buonisti» per antonomasia, ossia il duo Prodi-Veltroni che sabato sera dovrà vedersela con il popolo di Cuore riunito a festa nel caldo appiccicoso della Padania rossa. Un popolo che diffida dei buoni sentimenti e delle regole, delle etichette e dei toni smorzati della buona creanza politica e che i nemici, pardon gli avversari, preferisce piuttosto sbeffeggiarli, deriderli, infilzarli con le armi aguzze della satira. Pubblico esame per Romano Prodi. Il quale per una volta ha sfoderato gli artigli smettendo la maschera gioviale di Balanzone ed esibendo un volto pugnace, ma lo ha fatto sbagliando clamorosamente tempi e luogo, in quel congresso del pds che su uno sfondo azzurrino ha sancito l'inizio dell'era della buona educazione tra D'Alema e Berlusconi. Qui alla festa di Cuore attendono con impazienza il bis, stavolta in un clima decisamente più propizio. Pubblico esame per Walter Veltroni, che di sicuro dovrà inventarsi formule persuasive sulla storia dell'«anticomunismo». Girano a Montecchio faccioni giovanili di Baffone Stalin ricalcati su magliette bianche. Recupero ironico, naturalmente. Ma se c'è qualcosa che s'annida nell'anima collettiva di chi ò cresciuto con il mito della «resistenza umana» in un mondo vissuto come vittima dei simboli e del lessico della «destra», questo qualcosa è proprio l'idea che al nemico già avvantaggiato non vada concesso nulla, figurarsi poi l'«anticomunismo», espressione sovraccarica di connotazioni negative, dalle parti di Reggio Emilia. E del Cuore di sinistra. Assieme a Prodi e Veltroni calcherà la scena Fausto Bertinotti, antibucnista per eccellenza. In altri tempi il leader di Rifondazione avrebbe ricevuto sicure ovazioni dal popolo di Cuore. Chissà che i furenti umori antibertinottiani non abbiano fatto breccia nei cuori della sinistra satirica, pur tradizionalmente refrattaria ai richiami «unitari» ispirati al sempiterno «senso di responsabilità». Avrebbe dovuto esserci anche Umberto Bossi. Non ci sarà. Perché non ci sarà non lo sa nemmeno Michele Serra, che aveva invitato il gran capo della Lega e che oggi appare un po' seccato: «Bossi non si è neanche degnato di rispondere al nostro invito. Molto gentile da parte sua». Già, Michele Serra. Se il diret- tore di Cuore Claudio Sabelli Fioretti fa gli onori di casa in qualità di leader «istituzionale» della Festa, Serra impersona pur sempre il ruolo del grande guru di questo popolo accampato nel camping contiguo allo spazio festaiolo vero e proprio. Quando la Festa ha avuto ufficialmente inizio, con il taglio simbolico del nastro d'inaugurazione davanti a un portale con il simbolo della falce e della croce al posto del martello e con una scritta che testualmente recita «Che Dio ce la mandi buona», tutti i cuoristi si stringono attorno al capotribù Serra, pendono dalle sua labbra, sorridono in anticipo sulle sue battute, riconoscono in lui il carisma del fondatore. E stravedono per Paolo Hendel, neo laureato in «Tecnica delle comunicazioni di massa» con una tesi, guarda un po', sulla satira italiana, e che ha il compito di creare l'atmosfera giusta qui a Montecchio, di rompere la cappa d'afa immobilizzante per introdurre gli ingredienti emotivi adatti agli umori militanti della Festa. Un altro compito Hendel ce l'ha. Ed è quello di illustrare a sorpresa a Massimo D'Alema, interrogato venerdì sera da Gad Lerner e Serra, il decalogo del lea- der «che funziona» secondo gli imperativi dei sondaggi e della politica fondata sull'immagine. Sui contenuti del decalogo, H segreto è assoluto. Serra, che ne è coautore, non intende anticipare alcunché per non smorzare l'effetto che la trovata dovrà procurare sulla platea cuorista alla presenza del leader del pds. Senza però che la «trovata» di Hendel possa appannare la presenza di D'Alema. La formula delle ultime Feste di Cuore, happening più appuntamenti politici di richiamo, si è anzi accentuata nel programma della Festa attualmente in corso. Cattivi sì, ma non al punto di non capire che il buono, adesso, è quello che tira. Pierluigi Battista le. A*)- Zi K*f UO "?5** } firn Claudio Sabelli Fioretti A sin' Micnele Serra nnm*'' '--muti

Luoghi citati: Montecchio, Montecchio Emilia, Reggio Emilia