L'Auxilium cambia manager
Bianconeri a Chàtillon con qualche polemica Basket: «Non ho offerte, così decido io», dice Carlo Ercole L'Auxilium cambia manager E ' un ingegnere, ex cestista del Cus Ma il futuro resta sempre misterioso Altro colpo di scena, l'ennesimo, nella tormentata vicenda Auxilium, e una soluzione positiva sembra sempre più lontana. Ieri un comunicato afferma che è stato «effettuato un ridimensionamento della Società onde ottenere una gestione più economica e più consona alla serie inferiore (la Bl, ndr) cui la prima squadra parteciperà..., pur dedicando le stesse energie alle attività giovanili e alla prima squadra». Preso atto «con rammarico» delle dimissioni del gm Caglieris e comunicato che il segretario Cecioni lascia l'Auxilium, si rende noto che De Stefano «è dimissionario dalla carica di presidente che viene assunta da Carlo Ercole. La gestione dell'attività viene affidata all'ing. Giorgio Squarcina (ex giocatore di Cus Torino e Ginnastica, ndr) con mansione di Direttore Sportivo». Mentre De Stefano sembra aver ritrovato vigore, sgravato dal peso della carica («Tornerò a spaziare a 360°, a divertirmi»), da Asti l'azionista di maggioranza Carlo Ercole giudica indifferibile l'operazione-ridimensionamento : «Occorre una gestione più economica: non si poteva più andare avanti. Squarcina? Si è offerto lui e ci è parso che offrisse le garanzie per far bene». Al momento comunque Squarcina tace, lontano da Torino per lavoro. Prosegue Carlo Ercole: «Ci dedicheremo ai giovani, contando di poter ricreare le condizioni per risalire». Di contatti per cedere la società non parla, anzi nega fino a che non si fa il nome di Wogler Milani: «Se c'è qualcuno disposto a comprare, io vendo. Ma non mi ha fatto alcuna offerta concreta, e finché la squadra è mia, ne affido la gestione a chi voglio». Dunque De Stefano, ministro senza portafoglio, continuerà a consigliare il presidente, Boero avrà il settore giovanile e Guerrieri sarà capo allenatore, aiutato da Sacchetti «che non ha trovato di meglio», chiosa Carlo Ercole. E i possibili acquirenti? Milani, impresario del settore edile, dice di rappresentare «i torinesi arrabbiati, stufi che si dica che questa città non risponde agli appelli dello sport» e di parlare per «un gruppo non solo economico, ma radicato in Torino, che intende salvare il club con una gestione diversa da quella del passato: un gruppo che aveva chiesto di far parte della società già nel settembre scorso, ma che a tutt'oggi non ha ricevuto risposta né sul costo né sui modi per entrarvi». Più in là non vuole spingersi, in attesa «della risposta promessami da Ercole dopo il colloquio di sabato». Resta la sensazione che chi si dice interessato a subentrare non abbia una chiara strategia (o la disponibilità economica immediata) per prendere le redini dell'operazione e della società, mentre gli attuali dirigenti siano solo preoccupati di ridurre al minimo il passivo. Non si spiega altrimenti la cessione di ogni elemento di prima squadra (affrontare la Bl con tutti giovanissimi è rischio enorme, né Guerrieri ci pare adatto per svezzare tanti bambini), né la poca voglia di ammettere i contatti con persone estranee alla società: un comportamento che già in passato aveva deteriorato i rapporti con dirigenti che si erano occupati della società. Se ci sarà comunque la volontà di lavorare seriamente sui giovani, non per vendere ma per ricostruire quello che c'era (non dimentichiamo che l'originaria Auxilium Torino era già nella A2 di basket prima dell'immigrazione-fusione con la Saclà Asti), si vedrà presto, anche in base alle future operazioni sulla ragione societaria. [g. e.] Dido Guerrieri dovrà gestire una squadra di giovanissimi da svezzare
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