Macario rimandato a settembre di Erminio Macario

Macario rimandalo a settembre IL CASO : ' ■ ■ ' ' '■' " ■ . .. NON SI RIDE SOTTO LA MOLE Bloccata, per ora, anche la proposta di intitolare una strada alla città di Sarajevo Macario rimandalo a settembre «Vogliamo dedicargli una via? Pensiamoci bene» Rimandati a settembre. Erminio Macario e Fred Buscaglione forse ci avrebbero riso sopra. La battuta felice per ironizzare sul loro Comune l'avrebbero trovata. Alla fine avranno una via, un giardino, insomma un pezzetto di quella Torino che avevano fatto conoscere anche in campo artistico, ma dovranno ancora attendere. A distanza di 15 anni dalla scomparsa il primo, addirittura di 35 il secondo. Per il battesimo con il loro nome di un angolo di città manca il «sì» di Alleanza per Torino. Non una questione politica, ma di «riflessione». E' stato Mauro Marino, trentenne, a chiedere il rinvio: «Devo consultare il gruppo». Ieri, in commissione toponomastica. Marino non era entusiasta di Buscaglione e ha frenato su Macario. Perché? Non vuole passare per un nipote ingrato, e Marino tiene a distinguere Macario da Buscaglione. «Per il popolare comico sono d'accordo, si tratta solo di avere un elenco di proposte oltre alla sua, in modo da intitolare più vie in occasione del Centenario del cinema» Già, se no il primo dell'elenco si prende la via migliore. Eppure, ieri, il primo è già stato deciso, sarà Emilio Ghione (nato a Torino nel 1879 morto nel 1930), divo del film muto. Dimorerà nel tratto di stra¬ da che parte da via Damiano Chiesa 23. A Macario si aggi unge rano proposti dalla lega Nord - Carlo Campanini e Annibale Betrone. E Buscaglione? «Nel cinema ha fatto poco, i ragazzi non lo conoscono. Ci vuole spessore per diventare titolare di una via. Chiederò al gruppo», dice Marino. Delusi, Paolo Chiavarino (popolari), Pietro Molino (leghista) e anche il presidente della commissione Domenico Carpanini hanno, infine, accolto il rinvio piuttosto che vedere relegato il ricordo del simpatico Fred a un'aiuola. E dire che pure il noto paroliere Leo Chiosso aveva scritto al sindaco e a Chiavarino per ricordare il film «Noi duri», con Totò, Paolo Panelli, Bice Valori. Nella lettera, Chiosso ricorda le paure di Buscaglione prima di recitare. Totò lo incoraggiò: «Nel cinema ci sono due categorie, gli attori e gli artisti. Attori si diventa e qualche volta si riesce bene. Artisti si nasce. Lei e io siamo due artisti, perciò vada tranquillo, non può sbagliare». «Noi duri», scrive Leo Chiosso, sarebbe stato l'inizio di una carriera anche cinematografica. Sfortunato Buscaglione, morì a 39 anni. Di «duri» ha avuto i tempi. Come ieri. Anche Sarajevo dovrà attendere. Carpanini ha proposto una piazza per ricordare la tragedia che si sta consumando in Bosnia. Una guerra vicina, atroce, ma sentita lontana, come fosse dall'altra parte del mondo. Tutti d'accordo ad assegnare un luogo di testimonianza, ma... la prossima volta, quando la Storia sarà un po' più scritta. Le decisioni di ieri (oltre a Ghione) hanno riguardato vittime del nazismo cui saranno intitolate due biblioteche: il teologo Dielric Bonhoefer, impiccato in un campo di concentramento; il frate domenicano Giuseppe Girotti, ucciso a Dachau. Al medico Natale Re, fucilato, sarà intitolato il giardino di via Castelgomberto-via Boston. Inoltre si è deciso di chiamare Maratona Torino la passerella di Italia '61 e di collocare una lapide in piazza San Carlo ai morti del 1864 in seguito al trasferimento della Capitale. Sul tavolo della commissione sono rimaste proposte di cocente attualità anti-nuclearChirac. I leghisti vogliono ricordare Hiroshima, i verdi Chico Mendes. [1. bor.] Sopra: Erminio Macario A destra: Fred Buscaglione

Luoghi citati: Hiroshima, Italia, Sarajevo, Torino