Cte, il Tesoro fa il pieno

Ctef il Tesoro ffq il pieno Ctef il Tesoro ffq il pieno Collocati titoli per 2100 miliardi Nuovo vertice sulla Finanziaria ROMA. Allo Stato italiano si fa credito, e a buone condizioni: il Tesoro è riuscito a collocare per intero ieri mattina un importante prestito in Ecu, un miliardo, a tasso variabile per tre anni. Sono 2140 miliardi di lire al cambio attuale, che paiono pochi se confrontati alle emissioni di titoli di Stato in lire ma sono una somma importante nell'indebitamento in valute estere. Il tasso ottenuto - i titoli sono stati piazzati a cura della celebre banca d'affari Sbc Warburg - è favorevole, 18,75 «punti base» (tre sedicesimi di punto percentuale) sopra il Libor (tasso interbancario sulla piazza di Londra). Gli operatori che seguono la finanza pubblica italiana dovranno però aspettare settembre per conoscere le intenzioni del governo. L'ipotesi di presentare prima di Ferragosto almeno parte della manovra economica '96 è definitivamente tramontata in una riunione presieduta da Lamberto Dini ieri pomeriggio al Tesoro. Pare si sia discussa l'opportunità di anticipare almeno un disegno di legge con i 16.000 miliardi di tagli alle spese; ma si è concluso per il no. D'altra parte la Camera andrà in ferie dal 4 agosto al 4 settembre, con il rischio di dover casomai riesaminare la riforma delle pensioni ritoccata dal Senato. Sarebbe mancato il tempo. Di presentare subito le misure fiscali, o almeno alcune di esse, non era il caso, perché c'era il pericolo di far saltare il «tavolo» delle possibili intese tra gli opposti schieramenti politici. Il lavoro sui tagli di spesa, peraltro, è ancora indietro. Ed è stata probabilmente la grande fluidità della situazione politica a consigliare a Dini una grande prudenza: per evitare che una sua mossa potesse essere interpretata come stratagemma prò o contro le elezioni in autunno. Al momento i conti dello Stato sembrano andare bene; nella riunione li si è esaminati anche nella versione adeguata a una inflazione media '95 del 5,5%, anziché 4,7% come ipotizzato finora. La presentazione anticipata della manovra '96 non sarebbe Il presidente del Consiglio Dini probabilmente dispiaciuta alla Banca d'Italia, dove si continuano a seguire con preoccupazione l'andamento dei prezzi e la produzione che «corre troppo». Per l'inflazione sarà cruciale il dato di luglio. E siccome la crescita distorta della produzione, tutta concentrata sull'export, è essenzialmente connessa al cambio troppo svalutato della lira, qualsiasi notizia capace di far risalire il cambio sarebbe benvenuta. Altrimenti il più volte minacciato nuovo aumento del tasso di sconto diverrà inevitabile. La fiducia accordata al debitore-Italia con l'emissione di ieri si misura in un tasso nettamente inferiore a quello delle normali emissioni di Certificati del Tesoro in Ecu (Cte). Mediamente, negli ultimi tempi, per emettere Cte il Tesoro è stato costretto a pagare 40-60 «punti base» in più del Libor (che ieri era appena sopra il 6%). In valute con mercati assai più sviluppati di quello dell'Ecu, come quelli in dollari o in marchi, le obbligazioni dello Stato italiano hanno uno spread di una ventina di punti base. La domanda, riferisce un portavoce della Warburg, è stata assai vivace, del 30% superiore all'offerta. La stessa logica aveva spinto al precedente e più massiccio prestito in Ecu, 5 miliardi, in febbraio. La differenza è che questa volta il tasso di interesse è fluttuante. L'obiettivo annunciato del Tesoro era di raccogliere nel corso del '95 da 10 a 12 miliardi di dollari sul mercato obbligazionario internazionale; con l'emissione di ieri il programma è a buon punto, 8 miliardi. 11 ricavato dell'emissione sarà in gran parte destinato a rimborsare i Cte in scadenza. A suo tempo, anche lo Stato italiano, così come molti suoi cittadini, non ha fatto un buon affare indebitandosi nella valuta comune europea, rispetto alla quale la lira si è molto svalutata. Però oggi il rinnovo del debito a buone condizioni è un gesto di fiducia: nella fiducia che la lira non possa che rivalutarsi nel prossimo futuro, si tratta di una operazione conveniente. [s. 1.] Il presidente del Consiglio Dini

Persone citate: Dini, Lamberto Dini, Warburg

Luoghi citati: Londra, Roma