L' ltalimpianti ai privati
l/ltalimpianti ai privali l/ltalimpianti ai privali Il gruppo genovese sarà ceduto a una «cordata» di tre società ROMA. Un'altra privatizzazione arriva in porto. La Italimpianti di Genova (che fa capo a Fintecna del gruppo Iri) sarà venduta a Techint, Mannesmann Demag e Fisia (controllata da Fiatimpresit) per una cifra vicina ai 50 miliardi. La notizia è stata resa nota ieri in un incontro con i vertici della Regione Liguria da Paolo Scaroni, vicepresidente di Techint. La firma ufficiale del contratto è prevista tra 15 giorni a Genova e comunque prima delle vacanze. I rappresentanti della cordata di acquirenti hanno annunciato che è allo studio la creazione di tre società o di altrettante divisioni che faranno capo ad una holding. Le previsioni dell'attività impiantistica per l'esercizio 1996, anticipate dai nuovi acquirenti, sono sostanzialmente stazionarie ed il prossimo anno si presenta «poco ricco di acquisizioni», mentre prospettive positive si avranno già a partire dal '97. L'occupazione prevista è di 600 addetti, anche se rimane da sciogliere il problema della quota di dipendenti Iritecna, forse un centinaio, che potrà venire assorbita dalle nuove società. Intanto si rimette in moto l'iter parlamentare del provvedimento di legge, già approvato dal Senato, che istituisce e disciplina le authority nei servizi di pubblica utilità, tappa fondamentale per le privatizzazioni. La conferenza dei capigruppo della Camera, infatti, ha messo in calendario il provvedimento per la seduta d'aula di stamattina. Il cammino è però condizionato dalla mole di emendamenti presentati da Rifondazione, gruppo che tra l'altro chiede che prima di procedere all'esame e votazione ci sia in aula un dibattito sulla politica delle privatizzazioni. La previsione, comunque, è che il voto finale avvenga giovedì. In seguito alle modifiche introdotte a Montecitorio, il testo dovrà però tornare all'esame del Senato.
Persone citate: Paolo Scaroni
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