Ma da soli, a volte, è meglio di Gabriele Ferraris

Ma da soli, a voile/ è meglio Ma da soli, a voile/ è meglio Gabriel superstar dopo i Genesis Fossati, dimenticare i Delirium LA tentazione della «camera solista» coglie, prima o poi, quasi tutti i musicisti arrivati al successo con una band. Ma non sempre abbandonare i compagni è una scelta astuta: Riccardo Fogli lasciò i Pooh, e adesso se ne pente. Ebbero più fortuna Maurizio Arceri (senza i New Dada piazzò qualche successo), Mal che si liberò presto dei Primitives, Renato che senza i Profeti arrivò in hit parade con «Lady Barbara». Ma pure Pino Daniele esordì con un gruppo, i Napoli Centrale. Per non dire dell'ex Delirium, Ivano Fossati. Venendo a oggi, non sembra che Mauro Repetto abbia avu¬ to fiuto a mollare Max Pezzali: il suo album solista non ha fatto sfracelli, mentre i nuovi 883 di Max volano nelle classifiche. Nell'universo rap le posse sono estremamente mobili, l'uscita di Ice Cube dai Niggers with Attitude non è stata che un passo nella vicenda del musicista nero. Rock e pop prevedono formazioni più stabili, ed esiti più incerti per chi tenta di farsi strada da solo. Dipende dalla genialità del transfuga, talora dalla sua buona sorte. Paul Simon oggi tiene banco, Art Garfunkel è quasi dimenticato. Lasciando i Genesis, Peter Gabriel è diventato una superstar; ma Phil Collins, che affianca alla carriera con il gruppo quella solista, non si può lamentare. Senza gli Yes, invece, neanche un eccelso tastierista, Rick Wakeman, è riuscito a restare al top; ma lui, come Peter Hammill dei Van Der Graaf Generator, ha probabilmente scelto di essere un musicista per ((happy few». George Michael, sciolti i Wham!, non ha perso popolarità finché una lite contrattuale non lo ha bloccato. Roger Waters ha avuto meno fortuna degli ex compagni rimasti Pink Floyd. Dall'esperienza dei Jefferson Airplane sono scaturite storie diverse, dall'avventura blues di Jorma Kaukonen allo incursioni pop di Grace Slick. Lou Reed è l'unico dei Velvet Underground a sopravvivere decentemente. Keith Emerson dopo i Nice ha vissuto altri anni d'oro, da solo e con gli Elp (Greg Lake, ex King Crimson, e Cari Palmer, ex Atomic Rooster). David Sylvian, con i suoi exploit personali, ha surclassato la gloriosa stagione dei Japan; come Eric Clapton ha fatto dimenticare (ai giovani, soltanto ai giovani) i Cream. Cosa che non è riuscita a Stevie Winwood con i sempre mitici Trafile. Quanto ai Beatles, la storia della diaspora è nota. Gabriele Ferraris Qui a fianco, Peter Gabriel: da leader dei Genesis a rockstar internazionale e scopritore di talenti della world music

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