Incontro con la soubrette, che dopo tanta Spagna lavorerà per Raiuno Carrà sono tornata per recitare di Simonetta Robiony

Incontro con la soubrette, che dopo tanta Spagna lavorerà per Raiuno A Incontro con la soubrette, che dopo tanta Spagna lavorerà per Raiuno A CAM J sono tornata per recitare ROMA. Ingrassata non è ingrassata. Rughe in più non se ne vedono. La bocca è sempre la stessa: niente labbra gonfiate al silicone. Le gambe quelle di sempre: caviglia forte, ma tacco sostenuto. Quattro anni sono passati è Raffaella Carrà è rimasta tale e quale. Capello biondo a caschetto lungo, faccia da zia Paperina con ammicco casalingo, parlare spiccio e concreto da romagnola al lambnisco. Quattro anni di tv spagnola non l'hanno cambiata affatto: non dice ole, non si presenta con gonne a balzelloni e rouches, non magnifica la Spagna, terra di espatrio di lusso. Anzi. Ribadisce e ripete di sentirsi italiana, di esser contenta d'esser tornata a lavorare in Italia, di non aver mai pensato di lasciare casa sua, in fondo di non essersene neppure mai andata: «Madrid è come Milano: poco più di un'ora di aereo e arrivi», chiarisce a chi vuol vederla come un'esule riapprodata sul suolo patrio. Tailleur blu da signora per bene indossato per l'occasione ufficiale ma subito dismesso, assicura, per un paio di pantaloncini più adatti all'implacabile afa romana di questi giorni, Raffaella Carrà festeggia il suo rientro su Raiuno. Al posto del contratto miliardario che al tempo del duo Agnes-Zavoli si trasformò in uno scandalo politico, un semplice contratto per nove puntate da realizzarsi il giovedì sera, in concorrenza con l'eterno Mike, dal 21 dicembre al 15 febbraio. E poi? Poi si vedrà, è la risposta, in stile con la nuova prudenza della Carrà che legami pluriennali non ne vuole più, e della Rai che nell'incertezza del suo futuro si guarda bene dall'imporre esclusive. Un programma di intrattenimento per far che cosa, signora Carrà? «Il problema è proprio questo. Ho fatto tutto: grandi show e il mezzogiorno coi fagioli, Canzonissima e Fantastico, il talk-show e il varietà. Stiamo cercando una piccola cosa che io non abbia mai fatto ma che possa incuriosire il pubblico. Le tre idee con cui sono arrivata in Rai le abbiamo già scartate. Speriamo in una quarta proposta». Lei che avrebbe voluto fare? «Mah. Il mio sogno sarebbe recitare, magari in un serial. Era questo che avevo chiesto a Giovanni Salvi quando nel '69 approdai per la prima volta in Rai. Lui invece mi fece cantare e ballare in "Io Agata e tu". E da allora anche se continuo a chiederlo nessuno mi ha più permesso di fare l'attrice». Delusa? «No. Sono contenta della mia carriera: mai stata teledipendente». Perché è rimasta tanto tempo in Spagna? «Per un caso. Ho cominciato per scherzo con un programma di 14 puntate e poi, raddoppiando raddopiando, sono rimasta». Anche se da lontano ha seguito il destino della nostra tv? «Gli orari spagnoli sono impossibili: si prova fino alle undici, si cena a mezzanotte, si torna a casa all'alba. Ho rivisto l'altra notte, per caso, una mia Canzonissima in coppia con Corrado e mi è piaciuta molto. Eravamo bravissimi». Non se n'era mai accorta? «Non sono tanto vecchia da rivedere le cassette dei miei programmi». Che cosa le è piaciuto di più di questa tv Anni 90? «Mah. Mi pare che l'Europa televisiva ormai sia una realtà: "Scommettiamo che?" lo fanno in tanti, "Stranamore" sta qua e sta in Spagna. Non vedo grosse novità». E Ambra? «Non la conosco. Ma Boncompagni non è uno che punta sui personaggi sbagliati. Anzi, mi sarebbe piaciuto molto tornare a lavorare con lui in quest'occasione: purtroppo resta alla Fininvest». Lei alla Fininvest sarebbe tornata? «Avrei sempre dato la precedenza alla Rai. Sono molto amica di Brando Giordani e a Viale Mazzini mi sento in famiglia». Chi sono i più bravi in questo momento? «Ho trovato bravissimo Baudo. Si vede che la nomina a direttore artistico l'ha rasserenato: è più generoso e più disponibile. Sarà con il suo aiuto che cercherò un nuovo petalo per la mia margherita». E poi? «Mara Venier. Il successo l'ha resa più bella». Il suo ultimo «Fantastico» fu sommerso dalle critiche: perché «Forse perché tra me e Dorelli non ci fu accordo». Che cosa rifarebbe subito? «Il mio "Se fosse", la domenica su Raidue perché mi piace il contatto con la gente». E cosa non rifarebbe? «Probabilmente non rimanderei più la decisione di avere un bambino. Ma non si può avere tutto». E' vero che vuole adottarne uno? «Vorrei, ma non sono sposata con Sergio Japino». Per avere un figlio un matrimonio in fondo sarebbe un sacrificio modesto. «Non so. Noi due stiamo bene così». Simonetta Robiony

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