Agguato nel deserto , sgozzati due israeliani di Aldo Baquis

L'attentato alla vigilia del vertice di Alessandria tra Arafat, Mubarak e Peres. Le destre: alt ai negoziati L'attentato alla vigilia del vertice di Alessandria tra Arafat, Mubarak e Peres. Le destre: alt ai negoziati Agguato nel deserto, sgozzati due israeliani Seminaristi, 19 anni, sorpresi da ultra palestinesi vicino a Gerico TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il terrorismo palestinese torna a colpire alla vigilia del vertice, oggi ad Alessandria, fra il presidente egiziano Hosni Mubarak, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat e il ministro israeliano degli esteri Shimon Peres. Un collimando del Fronte popolare per la liberazione della Palestina di George Habbash ha ieri sorpreso e sgozzato due seminaristi ebrei di 19 anni mentre facevano un'escursione nel Wadi Kelt, il letto di un rigagnolo che attraversa il deserto della Giudea e confluisce nel Giordano a Gerico. Secondo l'esercito israeliano gli aggressori dei due seminaristi - Ohad Bacarach e Ilan Shahor - sono riusciti a raggiungere l'enclave autonoma palestinese di Gerico. In serata centinaia di dimostranti di destra sono convenuti a Gerusalemme presso la casa del premier Yitzhak Rabin e a gran voce hanno chiesto il congelamento immediato dei nego¬ ziati con i palestinesi sull'estensione dell'autonomia alla Cisgiordania. «Questa pace - dicevano i dimostranti - ci uccide». La dinamica dell'agguato ricorda da vicino quello avvenuto nello stesso posto nell'ottobre 1993. I due seminaristi si sono inoltrati nel Wadi Kelt - una stretta fessura fra due muri di roccia - per circa un chilometro e mezzo. Giunti in un punto dove l'acqua dolce sgorga dalla terra e forma un laghetto i due hanno indossato i costumi da bagno e si sono tuffati. I loro aggressori li hanno sorpresi prima sparando nella loro direzione e poi tagliando loro la gola. Poco dopo un'agenzia di stampa di Gerusalemme ha ricevuto una telefonata anonima: «Siamo del Fronte popolare e abbiamo ucciso due israeliani. Abbiamo preso il loro fucile». Poche ore prima dell'agguato, il capo dello Shin Bet - il servizio di sicurezza interno - aveva detto alla Commissione parlamentare per gli affari esteri e la difesa che proseguono a Gaza i tentativi di Arafat di indurre l'op- posizione palestinese a sospendere gli attentati anti-israeliani. Dopo la seduta il viceministro Ran Cohen (Meretz, sinistra sionista) ha detto che «negli ultimi mesi sono stati sventati 11 attentati palestinesi analoghi a quello di Beit Lid», dove nel gennaio scorso rimasero uccisi una ventina di soldati israeliani. Ma di fronte all'oltraggio dei due corpi martoriati abbandonati a terra accanto ai loro filatteri e ai loro «talithot» (indumenti obbligatori per gli ebrei ortodossi) i coloni e le destre hanno reagito in maniera emotiva. «A Gerico e Gaza - hanno sostenuto i loro portavoce - i terroristi palestinesi beneficiano di piena libertà di azione. E allora perché concedere loro di assumere il controllo di città cisgiordane più vicine a Tel Aviv?». Nuove difficioltà sono intanto sopraggiunte circa il graduale passaggio delle città cisgiordane al controllo degli abitanti locali, già concordato in principio da israeliani e palestinesi. Ai colloqui israelo-palestinesi di Zichron Yaakov (a sud di Haifa) i palestinesi hanno rimesso ieri in discussione la distribuzione delle risorse idriche in Cisgiordania: i palestinesi che vi risiedono sono otto volte più dei coloni, ma dispongono solo di un quarto della quantità complessiva di acqua. La spartizione dell'acqua - oltre al mantenimento dell'ordine pubblico - sarà dunque uno degli argomenti che Arafat e Peres si accingono ad affrontare oggi in Egitto, mentre si avvicina la data del 25 luglio concordata come ultimo termine per il raggiungimento di un accordo dettagliato sulla Cisgiordania. Aldo Baquis K V I fondamentalisti di Hamas scatenati contro la pace Con l'attentato di ieri puntano a esacerbare gli animi degli israeliani contrari all'intesa con l'Olp