Choc in diretta tv per la moglie
Choc in diretta tv per la moglie NELLA CASA DEL DOLORE Choc in diretta tv per la moglie Era davanti al video con il bimbo di 2 mesi OCOMO RE 11,30, la morte va in diretta. Annalisa Rossetti, la giovane moglie di Fabio Casartelli, è davanti alla televisione con il Aglietto Marco, nato due mesi fa, il 13 maggio. Sta seguendo emozionata la telecronaca di Adriano De Zan quando, lungo la discesa del Col de Portet d'Aspet, primo gran premio della montagna del tappone pirenaico, vede il marito uscire di strada, sbattere la testa sull'asfalto e restare a terra immobile. Annalisa è nella villetta di via Piave 3 ad Albese con Cassano, alla periferia di Como. A poche centinaia di metri, la stessa, drammatica scena entra nella casa di Sergio e Rossana Casartelli, i genitori dell'ex olimpionico. Anche papà e mamma di Fabio sono davanti al televisore, in quel momento maledetto. Il dramma è in tempo reale, quello vissuto dai famigliari del giovane campione la cui breve esistenza è cessata poco dopo mezzogiorno, sull'elicottero che lo portava a Torbes, nel Sud della Francia. Annalisa Rossetti, dopo avere posato il figlioletto nella carrozzina, si è aggrappata al tele- fono e ha chiamato i suoceri: «Avete visto Fabio? Sarà grave? Speriamo di no - ha urlato nella cornetta -. Ed ora, cosa facciamo? A chi possiamo chiedere notizie più sicure su Fabio?». Tentano di mettersi in contatto con la Francia, di raggiungere qualche dirigente della Motorola, la squadra di Fabio mentre la tv resta accesa: si spera che proprio dalle telecronache di Tmc e Rai possano arrivare notizie confortanti. E invece le notizie arrivano dal telefono. Le due sono passate da poco quando in via Piave 3 squilla il telefono. Poche, drammatiche parole: «Fabio è morto». Urla e singhiozzi, Annalisa dà sfogo alla sua disperazione. «Non mi ero resa conto di quello che era accaduto - ha raccontato la signora Franca, che abita in una palazzina davanti alla villetta Casartelli - e ho pensato che fosse successo qualcosa al piccolo Marco». «Nessuno voleva credere a quella telefonata - dice un cugino del corridore -. Poi, però, la conferma, giunta dalla voce rotta dal pianto di Adriano De Zan, durante la telecronaca, poco prima delle 15». Così, alla periferia del paese è iniziata la triste processione. Sono giunti i parenti e gli amici di Fabio, gli unici che hanno potuto avvicinare la moglie e i genitori del campione. Gli occhi rossi, la voce velata dall'angoscia, una cugina di Fabio implora i cronisti: «Rispettate il nostro dolore». Nello stesso momento suonano le campane a morto per annunciare la tragica fine di Fabio. Il ricordo riporta alla memoria una calda domenica di tre anni fa, nell'agosto '92, quando il paese si era stretto attorno al campione, tornato ad Albese con Cassano dopo il trionfo di Barcellona. Molte le lacrime allora, ma di gioia. Ieri, tanti occhi velati per una morte che sgomenta, lascia increduli. Marco Marcili L'olimpionico è spirato due ore dopo in ospedale Commozione tra i compagni ma la gara non si è fermata
Persone citate: Adriano De Zan, Aglietto, Annalisa Rossetti, Casartelli, Fabio Casartelli, Rossana Casartelli
Luoghi citati: Albese Con Cassano, Barcellona, Como, Francia
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