« Attenti allo choc termico »

« « Attenti allo choc termico » I consigli degli esperti del 118 «Mai in acqua a stomaco pieno» «Niente cibi pesanti prima del bagno: l'ideale è un'insalata e un po' di frutta. Dopo il pasto bisogna aspettare almeno due ore. Poi entrare in acqua gradatamente, soprattutto se si è stati a lungo sotto il sole cocente». Marco Araldi, medico del «118», insegna a non morire sulle «spiagge dei poveri»: «Mai fare il bagno appena mangiato. E mai tuffarsi di getto, ma entrare in acqua bagnandosi prima le caviglie, i polsi e le tempie per adattarsi alla temperatura». Medici e vigili del fuoco lo ripetono da sempre, ma è inutile: l'emozione del tuffo esalta. Da morire. «Il rischio principale è lo choc termico - spiega il medico del 118 -: paralizza i muscoli all'istante, cuore compreso. Si perde conoscenza e si va giù come sassi. Anche la congestione taglia il respiro, ma passa un àttimo di tempo in più prima di svenire e affondare. Chi invece ha la forza di chiedere aiuto generalmente è vit¬ tima di crampi: resta cosciente finché il panico e l'agitazione non gli rubano l'ossigeno. Dopo di che salvarsi è arduo». Rischi e possibilità di salvezza non dipendono dal tipo di fiume, torrente o lago, ma dalla capacità del nuotatore: «La corrente non sempre è un pericolo: - spiega Flavio Repetto, sommozzatore dei pompieri - chi riesce a rimanere cosciente e a galla viene portato a riva più velocemente». E a questo punto? Come rianimare un annegato? «Va disteso con la testa più in basso dei piedi - riprende il dottor Araldi -. Se non respira occorre praticare la respirazione bocca a bocca: in America la insegnano a scuola. Se ancora non si riprende va aggiunto il massaggio cardiaco. Quando invece l'infortunato respira ancora, e sufficiente metterlo su un fianco dandogli vigoroso pacche sulla schiena per liberare dall'acqua le vie respiratorie». lm. acci

Persone citate: Araldi, Flavio Repetto

Luoghi citati: America