La mappa dei fiumi-killer

Dopo l'ennesima tragedia di domenica nello Stura a Noie dove è morto un ragazzo Dopo l'ennesima tragedia di domenica nello Stura a Noie dove è morto un ragazzo La mappa dei fiumi-killer Troppi rischi nel mare dietro casa Le chiamano «spiagge dei poveri». Sono le rive di fiumi, torrenti e laghi a due passi dalla città: l'ideale per abbronzarsi risparmiando chilometri di code per gite fuoriporta. Un ombrellone, la sdraio, la cesta del pic-nic: tintarella e bagno garantiti. Che pacchia il «mare» alle porte di Torino. Ma non è sempre cosi. La cronaca dice che è in agguato la morte. Si contano vittime ogni anno; è accaduto anche domenica a Noie Canavese: Alessandro Castiglione, 16 anni, morto inghiottito dalla Stura. Ecco la mappa delle possibilità e dei rìschi. Tra Carignane e Carmagnola, sul Po, due spiazzi di sassi per centinaia di bagnanti, parcheggio auto e carrettino con bibite e gelati. E' la meta della domenica per chi abita nella cintura Sud. Ma l'acqua è un tranello. Due vittime negli ultimi tre anni: un giovane di 33 anni annegato per un tuffo dopo pranzo, e una donna di 48 inghiottitta dal fiume durante una gita in barca. Lo scafo si è ribaltato, lei non sapeva nuotare. In alta Val Sangone i torinesi assaltano le rive del torrente fra Coazze e Forno. Attenzione: le acque del Sangone sono particolarmente gelide. «E il pericolo - spiega Alberto Biddoccu, comandante dei vigili di Giaveno - è aggravato dal fatto che i mezzi di soccorso non riescono a percorrere la strada di accesso alla valle perché gli automobilisti parcheggiano ovunque». Dal Canavese al Chivassese tutti sull'Orco: sponde affollate fra San Benigno e Montanaro, pericolo gorghi e mulinelli in prossimità del ponte sull'autostrada A4 verso Brandizzo. Diversi annegati e feriti, «per l'imprudenza e l'inesperienza, ma anche per le bottiglie di vetro e scatolette di latta sui fondali». A rischio anche il Malone. Più sicuro, invece, il torrente Chiusetta fra Rueglio e Alice chi vuole sfidare la temperatura quasi polare dell'acqua trova insenature e bacini fra le rocce. Qualche grado, ma anche qualche mulinello in più nella parte bassa dove il torrente attraversa il territorio di Strambino. A Viliofronca la «spiaggia» ambita è sul Pellice. Nel tratto Vigone-Villafranca la domenica arrivano anche 3 mila persone. Spiagge pericolose. A volte sono palesemente vietate, ma non ci si bada: a Venaria, al fondo di via Stefanat, località Port Dj Gaj sullo Stura: affollatissima nonostante il cartello che vieta la balneazione. Non è tanto il pericolo d'annegamento, quanto l'inquinamento provocato dalle fabbriche della città. A Borgaro si fa il bagno in Stura a «La Bloccherà»: nel '78 è morto un ragazzo di 25 anni battendo la testa per un tuffo. A Caselle, dopo l'alluvione, sono impraticabili le spiaggette in borgata Francia e Caldano. Il pericolo diventa impedimento alla balneazione nella zona dell'Alta Stura: le acque che scendono violente sono diventate la meta per appassionati di rafting. A Meuenile la spiaggetta è sotto il ponte: pure qui qualche anno fa hanno perso la vita due ragazzi. Anche in Val Susa esistono «spiagge dei poveri». L'assalto è al Malposso ai Borgone sulle rive di un laghetto artificiale e sulle sponde del Gravio di Condove dove ogni domenica approdano a centinaia. Fra San Valeriano di Borgone e Condove è invece vietato ai bagnanti un altro lago artificiale dove alcuni anni fa mori uh giovane. Nei periodi caldi di fine luglio molti turisti preferiscono le rive di laghetti in alta quota in località Rocce Nere, sopra Sportinia e in Valle Argenterà. Ma nelle «spiagge dei poveri» si muore anche prima di entrare in acqua Come a Croscovallo nel maggio '93, dove una ragazza di 23 anni ha perso la vita cadendo nello Stura mentre fotografava il paesaggio. Il 3 luglio '94 un bimbo di 10 anni è finito in acqua - sempre nello Stura - a Lonzo: salvo grazie all'intervento della madre. E a Vlù, il 19 aprile '94, un pensionato di 65 anni è finito «a mollo» mentre pescava: trauma cranico e fratture multiple. Non solo fiumi e torrenti. I pericoli sono in agguato pure nei laghi canavesani. Il Sirlo, uno dei pochi dichiarato balneabile di tutta la Regione, è rischioso per i vortici delle correnti profonde. Ad appena due chilometri di distanza, a Montalto, si fa bagno nel lago Plitono bacino artificiale alimentato da un ruscello. Infine, al lido di Anxasco di Ph/erone, sul lago di Viverone, balneazione consentita ma minacciata dalle imbarcazioni a motore. La spiaggia sul Malone, fuori Montanaro; sopra i soccorsi ad Alt^andro Castiglione, morto domenica nello Stura

Persone citate: Alberto Biddoccu, Alessandro Castiglione, Caldano, Castiglione, Forno, Malone, Montalto, Port Dj