In Piemonte arrivano gli stranieri di Gianni Bisio
In Piemonte arrivano gli stranieri Gli agenti di viaggio lanciano accuse: «Che fine ha fatto il recupero delle Residenze Sabaude?» In Piemonte arrivano gli stranieri «Ma i musei hanno orari ridotti e sono troppe le chiusure festive» RILANCIO E BUROCRAZIA TURISMO in Piemonte nel primo semestre: sono arrivati il 15 per cento in più di stranieri e il 5 per cento in più di italiani. I piemontesi, invece, sono rimasti casa, una caduta del 12-15%, leggermente superiore a quanto accade nel resto del Paese. Cause? Debolezza della lira, che favorisce gli stranieri e penalizza gli italiani, crisi economica e strascichi dell'alluvione di novembre, che blocca ancora i piemontesi. L'analisi è di Carlo Bortot, presidente della Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggio, che ieri si è incontrano con ilneo-assessore regionale al Turismo, Antonello Angeleri. Il suo intervento offre un quadro concreto, con molte ombre e poche luci, di un settore che vive «grazie alla buona stella» a dispetto di «scioperi selvaggi, depauperamento ambientale, carenze nel rapporto qualitàprezzo dei servizi», un compar- to «sempre più vittima di immobilità legislative con investimenti ridotti al minimo per mancanza di una sana politica di sostegno promozionale all'industria turistica nazionale». Risultato: in dieci anni l'Italia è scesa dal 1° al 5° posto nella classifica europea per il tusimo ricettivo, la Francia dal 5° è passata al 1°. Bortot, rivolto al neo-assessore Angeleri, sollecita un rinnovamento della politica turistica regionale e una riorganizzazione della macchina burocratica: «Se oggi abbiamo ancora 20 Aziende di promozione turistica che ci costano 12 miliardi all'anno quasi solo per mantenersi in piedi dedicando briciole agli investimenti istituzionali - ha detto -, lo dobbiamo all'inerzia nel combattere con decisione troppi campanilismi e lottizzazioni che si agitano dietro questi organismi». La Fiavet propone la creazione di un'Autority con precisi poteri e con effettiva autonomia gestionale, «affrancata dai lacciuoli di un'asfittica burocrazia pubblica e diretta con i criteri di massima manageria¬ lità e competenza, capace di svolgere un'azione di volano per l'imprenditoria turistica privata in sinergia con la struttura pubblica». «Non è possibile - osserva Bortot - assistere sistematicamente a sprechi di pubbliche risorse a causa della sostanziale incapacità di ottimizzarle in un disegno complessivo di rilancio delle occasioni turistiche nel nostro Piemonte: dai laghi alle montagne, dal termalismo alle risorse culturali e architettoniche». Che fine ha fatto il recupero delle Residenze Sabaude? Quanti progetti di «educazione all'accoglienza» sono stati avviati? «Dobbiamo evitare la vergogna dei musei aperti con orari asfittici, i servizi negati a causa delle troppe chiusure festive, dobbiamo riqualificare il patrimonio alberghiero per competere con la realtà diffusa all'estero». Gli agenti di viaggio chiedono certezze per impegnarsi e non vogliono essere vittime, come oggi, di leggi che non ne tutelano sufficientemente la professionalità: «Troppo abusivismo e concorrenza sleale, all'ombra di un doppio binario legislativo che tende a favorire forme alternative che compromettono seriamente anche un'adeguata tutela del cliente». La Fiavet ha riconfermato la collaborazione col Movimento consumatori per fornire anche quest'anno un servizio di assistenza al turista contro i disservizi e le truffe che si nascondono soprattutto all'ombra delle organizzazioni abusive. Insomma basta al turismo di rapina. Sia per chi viene a visitare il Piemonte (dove i servizi dovranno essere adeguati a standard precisi), sia per chi, piemontese, se ne va in vacanza fuori. E non vuole avventure. Gianni Bisio Turisti al Museo Egizio
Persone citate: Angeleri, Antonello Angeleri, Bortot, Carlo Bortot
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