Algeri, italiano ferito dagli ultrà

La tv algerina annuncia: «E' morto». Ma la Farnesina non conferma La tv algerina annuncia: «E' morto». Ma la Farnesina non conferma Algeri, italiano ferito dagli ultra Gli islamici colpiscono un commerciante ALGERI. C'è anche un italiano tra le vittime della nuova ondata di violenza che sta insanguinando l'Algeria. E' un giallo la sorte di un commerciante, colpito ieri a Algeri dagli integralisti. Secondo la tv algerina è morto, ma la Farnesina non conferma. L'uomo è Dino Fausti, 40 anni, commerciante in proprio di pesce: gli hanno sparato nel quartiere di Kouba, a Algeri, dove gestisce il suo commercio. Funzionari dell'ambasciata d'Italia a Algeri si sono subito recati all'ospedale, per assistere il connazionale. L'attentato, a quanto si è appreso, è avvenuto nel primo pomeriggio, nel popolare quartiere di Kouba, considerato, insieme a quello di Bab el Oued, una roccaforte dell'integralismo islamico nella capitale algerina. Si ignorano, per il momento, la dinamica e gli autori dell'attentato e se Fausti ne fosse il vero obiettivo. Il proiettile lo ha colpito alla base del collo. Il commerciante è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico: il proiettile calibro 9 gli è stato estratto dalle vertebre cervicali. Il ministero dell'Interno algerino ha manifestato la condanna dell'attentato, esprimendo alle autorità italiane «ripugnanza per questo atto odioso contro un cittadino straniero, che danneggia gravemente i valori di ospitalità del popolo algerino». Sono già dieci i cittadini italiani uccisi per mano degli integralisti islamici dall'inizio della guerra civile. I gruppi dell'estremismo armato in Algeria sono tornati in azione, con una nuova ondata di violenze in coincidenza con il fallimento del dialogo tra la presidenza del Paese e i capi del Fronte islamico di salvezza (Fis, disciolto d'autorità dal governo). L'altro ieri, a Saoula, quattro appartenenti alle forze di sicurezza sono stati uccisi da una bomba attivata a distanza che è esplosa al passaggio della pattuglia. La notte scorsa, un'altra esplosione a Boufarik (periferia di Algeri): un'auto imbottita di esplosivo è scoppiata nelle vicinanze di alcuni stabili dove abitano famiglie di poliziotti. I feriti sarebbero quattordici. Queste notizie, riportate dalla stampa locale ma non con- fermate ufficialmente, si vanno ad aggiungere a quelle delle uccisioni di poliziotti negli ultimi giorni nei quartieri di Bachdjarrah, Mohammadia e Bab el Oued della capitale di cui scrive «Libertà». Lo stesso giornale aveva riportato di tre poliziotti uccisi mercoledì in un caffè di Bab el Oued, e altri tre feriti da una bomba in periferia. Il giorno prima, martedì, in un comunicato la presidenza algerina aveva annunciato il fallimento di una nuova fase di dialogo tra le autorità e i dirigenti del Fis, imputato all'«intransigenza» di questi ultimi. I capi del Fis si sarebbero rifiutati, in particolare, di rivolgere un appello ai gruppi islamici perché depongano le armi e rinuncino alla «Jihad» (la guerra santa contro il potere). Prima di rivolgere un appello alla tregua hanno chiesto, infatti, di essere rimessi in libertà, [e. st.] I terroristi islamici scatenati dopo il fallimento delle trattative con il governo Dopo il fallimento delle trattative tra Fis e governo si è riaccesa la protesta integralista a Algeri e la repressione dell'esercito

Persone citate: Dino Fausti, Fausti, Kouba