Crescere nella tasca di mamma di Enrico Benedetto

Crescere nella tasca di mamma Bimbi prematuri, un marsupio di plastica sostituisce l'incubatrice Crescere nella tasca di mamma MPARIGI AMMA canguro batte incubatrice. Un ospedale parigino propone alle madri dei bebé prematuri... il marsupio. E' in fibra sintetica, la puerpera lo «calza» sulle anche e i medici v'introducono con cautela il neonato. A differenza delle sue colleghe australi, la marsupiale umana è meglio non salti: deve anzi rimanere immobile pancia in su. In compenso, il bimbo può scorrazzare nella «tasca». Il calore del ventre materno lo protegge, la presenza genitoriale rassicura entrambi: morale, la crescita - peso ed «evoluzione psicomotoria» sarebbe più rapida che nelle macchine. A Blanc-Mesnil il metodo fun- ziona, con successo, da qualche mese. Ma non è brevettabile. La rivoluzionaria tecnica trova origine in Colombia. Dove le cliniche vi fanno ricorso volentieri per risparmiare sulle attrezzature. Ma se la donna-marsupio doc è andina, quella francese (15, sinora) farà scuola sui manuali di neonatologia. Dopo il parto subacqueo e quello musicale, l'incubatrice umana. Per farsene assegnare una il piccolo deve avere almeno 35 settimane, pesare 2 chili ed essere in buona salute. E l'esperienza svolgersi tra le mura ospedaliere, laddove a Bogotà i medici possono dimettere madre e piccino lasciando loro proseguire il training fra quelle domestiche. Altra sensibile variazione: per le colombiane la canguromania dura 24 ore su 24. A Parigi, invece, trionfa il part-time. La sera maman rincasa abbandonando la prole tra le zampe del canguro meccanico alias incubatrice. Nato in America Latina quale espediente per genitori poveri, nell'approdare sulla Senna l'ingegnoso sistema cambia target: vi accedono, in prevalenza, coppie di buon livello economico, nonché grande apertura mentale. Il nosocomio cerca volontari, non cavie. La marsupialità ospedaliera è dunque facoltativa. I vantaggi sarebbero molteplici, e non solo sul piano fisiologico. Spiega il dott. Pierre Balde che il pocket-baby riconcilia la madre alla sua creatura. «Complice il marsupio, la donna vive una liberatoria gravidanza bis. Anziché sentirsi colpevole per aver messo precocemente al mondo il figlio, reagisce in positivo. Portarlo addosso vuol dire inoltre evitare la dolorosa separazione che la via artificiale esige». Ultimo atout, il possibile coinvolgimento del padre. La pancia è unisex, nulla impedisce applicazioni estensive. Forse il mammo-canguro è davvero alle porte. Enrico Benedetto

Persone citate: Blanc, Mesnil, Pierre Balde

Luoghi citati: America Latina, Bogotà, Colombia, Parigi