Melandri: solo parole

Melandri: solo parqie Melandri: solo parqie Ma Ripa di Meana è interessato «prenderò contatto con loro» ROMA ARLO Pupa di Meana, all'uscita dal congresso nazionale dei Verdi, ascolta con interesse le tesi esposte dal Diorama Letterario. Ma non condivide le accuse. «Nella storia ormai decennale dei Verdi, sia in Italia, sia nel resto d'Europa, i nostri partiti hanno sempre scelto la via della minoranza, della marginalità, preferendo rinunciare agli impegni di governo per concentrarsi sulle urgenze poste dall'ecologia. Tutt'al più si sono cercati accordi a livello di amministrazioni locali. Siamo l'unico partito a non essere stato sfiorato dalla bufera di Tangentopoli: significa che siamo rimasti immuni dai vizi della gestione del potere. C'è nel nostro movimento una tenuta di stile assoluta. La dimensione etica, ideale, è sempre ben salda nel nostro comportamento politico. L'esem¬ pio più alto l'ha rappresentato Langer. E che la nostra forza di coinvolgere, mobilitare le coscienze, sia intatta, lo dimostrano le riuscite manifestazioni contro Chirac. Ma al di là di queste doverose precisazioni, trovo interessante il discorso di Tarchi e mi riprometto di contattarlo al più presto. L'ambientalismo è un'alternativa al bipolarismo destra/sinistra, è un modo per uscire dal frastuono degli scontri frontali; ed è anche la vera risposta da dare alle società avanzate, equidistante dal liberismo di destra e dal socialismo». Giovanna Melandri, ambientalista storica, membro della segreteria nazionale di Lega Ambiente, eletta in Parlamento nelle liste del pds, è convinta che «l'ambien¬ te, il problema dello sviluppo sostenibile, dell'inquinamento industriale siano la sfida del futuro». «Ben venga dunque da parte di chiunque, anche da parte degli intellettuali della nuova destra, questa sensibilità nei confronti di un problema planetario. Le osservazioni di Tarchi sui "vizi" del movimento ecologista hanno un fondamento. Occorre però fare delle distinzioni. I partiti verdi, in alcuni momenti, hanno ceduto alle tentazioni del "politicantismo vecchio stile", sebbene siano stati fondamentali per portare in Parlamento e in politica le esigenze ecologiste. Le accuse sono invece completamente false se parliamo degli ambientalisti organizzati in forma di associazione, che, anzi, si sono sempre mossi in maniera opposta. Un altro punto importante dell'ambientalismo è il suo pragmatismo. Bisogna rispondere con fatti concreti a pro¬ blemi concreti; riordinare le leggi, superare i laccioli burocratici, agire. E i discorsi filosofici mi sembrano un po' troppo astratti. Lega Ambiente, Wwf, Greenpeace, solo per citare alcune associazioni, sono ben presenti nel tessuto sociale, pronte a intervenire quando ci sono emergenze reali da fronteggiare. Questi intellettuali della nuova destra, invece, al di là delle parole, delle teorie, sono invisibili. Nelle battaglie per impedire scempi ambientali non ho mai visto alcun gruppo di destra. La destra in Italia è in fase di ridefinizione e io provo ancora una certa difficoltà a capire che cosa sia veramente. L'unica destra, o centro-destra, che ho visto all'opera è stata quella del governo Berlusconi e francamente, nel campo dell'ambientalismo, mi sembra sia stata disastrosa. L'esempio più evidente e stridente era il ministro Matteoli». [b. v.] Giovanna Melandri e alla destra Carlo Ripa di Meana

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