Si uccide l'eroe d'Israele che conquistò Gerusalemme di Aldo Baquis

Si uccide l'eroe d'Israele che conquistò Gerusalemme Si uccide l'eroe d'Israele che conquistò Gerusalemme TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Con un colpo di pistola alla tempia Mordechai «Mota» Gur - uno dei generali più prestigiosi dello Stato ebraico e viceministro della Difesa - ha ieri concluso una lotta decennale contro un tumore che di recente si era esteso alla testa, mettendo a dura prova la sua capacità di lavorare. «Ho perso un amico fedele» ha detto il premier Yitzhak Rabin, ancora sconvolto, ai ministri che attendevano ieri da Gur una relazione sul ridispiegamento dell'esercito in Cisgiordania. Ma Rabin ha perso anche qualcosa di più: Gur era infatti l'uomo che teneva per lui i contatti con i coloni dei Territori. Ora che questi si dicono pronti a intraprendere la via della disobbedienza civile, la sua mancanza si fa molto più pesante. Già ieri centinaia di coloni hanno dato l'assedio ai delegati israeliani e palestinesi impegnati a Zikhron Yaakov, a Sud di Haifa, nelle trattative sull'estensione dell'autonomia alla Cisgiordania. Per Israele «Mota» Gur è stato un personaggio epico. La sua carriera si riassume in quella mattina del giugno 1967 in cui, al comando di una brigata di paracadutisti, il suo mezzo corazzato scendeva a precipizio dall'Augusta Victoria (un ospedale situato sullo strategico monte Scopus) e, dopo aver sbaragliato le truppe giordane, irrom¬ peva nella Città Vecchia di Gerusalemme. Poco dopo, dai microfoni di radio Gerusalemme, Gur annunciava al popolo ebraico: «Har ha-Bait beyadènu», il monte del Tempio è nelle nostre mani. Gli ebrei lo avevano perduto 1900 anni prima, con l'incendio del Tempio ad opera delle legioni romane. Ma il debito di gratitudine degli israeliani verso il generale Gur è dovuto anche alla riorganizzazione dell'esercito dopo la guerra del Kippur del 1973. E nel 1976 - nella sua veste di capo di stato maggiore - Gur tornò alla ribalta con l'Operazione Entebbe, il rocambolesco salvataggio dei passeggeri israeliani di un aereo dirottato in Uganda. Da dieci anni Gur era impegnato in una battaglia personale con un raro tumore nel torace. Sottoposto a cure estenuanti, il possente soldato era divenuto curvo ed emaciato. «Ma non aveva perso il suo coraggio» ha detto il medico. «Non voleva essere compatito e veniva a curarsi nel pomeriggio, quando l'ospedale Tel ha-Shomer era vuoto. A volte interrompeva la cura per tenere un discorso alla Knesset e poi tornava qua a medicarsi». Scrittore di testi militari e di libri per bambini, Gur ha affidato alla nipotina Rony, otto anni, il suo testamento politico. Venerdì, pur debolissimo, ha partecipato al suo compleanno e le ha detto che nella vita conta essere indipendenti, avere coraggio, non perdere di vista la meta prefissata e non abbandonare gli amici. Ieri all'alba è uscito in giardino con la pistola di ordinanza e si è sparato. «Non volevo essere di peso», ha scritto. Sulla tomba, Rabin non contiene l'emozione. «Mota, ti aliavamo tanto, e tu ci hai spezzato il cuore». Aldo Baquis Gur, viceministro della Difesa era da tempo malato di tumore

Persone citate: Augusta Victoria, Rabin, Yitzhak Rabin

Luoghi citati: Cisgiordania, Gerusalemme, Gur, Israele, Tel Aviv, Zikhron Yaakov