Il tg di don Mazzi? «Vecchio »

La nuova striscia di Videomusic era un progetto di Raiuno La nuova striscia di Videomusic era un progetto di Raiuno Il tg di don Mozzi? «Vecchio » Criscenti: «Idea nostra, venduta ad altri» II prete: «Vero, ma ho colto l'occasione» ROMA. «La cosa curiosa? E' la totale perdita di memoria. Si è presentato sui giornali un programma come se fosse del tutto nuovo, quando il progetto era di un anno fa». Ride al telefono Nino Criscenti. L'autore di «Berlusconi-Prodi: le due Italie» non vuole far polemica: solo segnalare un fatto, dice. Riguarda la striscia che Don Mazzi condurrà da ottobre tutti i giorni su Videomusic, un mini-telegiornale sul volontariato in onda ogni sera. Quegli otto minuti in coda al normale tg, dice Criscenti, non sono una «novità». «Al programma ci avevamo pensato già noi in Rai l'hanno scorso: era un vero progetto, delineato nei particolari, con nomi e cognomi». A scartabellare in archivio, si ritrovano le «prove». In un'intervista alla «Stampa», Don Mazzi lo scorso settembre annunciava la striscia che sarebbe dovuta partire su Raiuno. «Un programma di 10 minuti, dopo pranzo, quando le famiglie sono riunite: una banca dei diritti e della solidarietà», diceva il prete più televisivo d'Italia. I «nomi» erano tre, decisi con Criscenti, allora vicedirettore di Raiuno: oltre a Mazzi, due giornalisti, Giancarlo Gioiello e Riccardo Bonacina. «Era già stato scelto il conduttore ricorda Criscenti - Marco Varvello, del Tgl di Milano». Il nome di Bonacina compare pari pari nel «nuovo» programma di Videomusic, accanto a Don Mazzi. «Si, è vero, l'idea della trasmissione è di qualche tempo fa», ammette il conduttore del «Coraggio di vivere». Ma poi scantona: «Una striscia alla sera su Videomusic sarà comunque diversa da una striscia al pomeriggio su Raiuno. Io e Don Mazzi insieme? Non è strano: ci occupiamo dello stesso settore, è ovvio che ci incontriamo in televisione...». Le coincidenze in questo caso però sono un po' troppe. Al tg di Videomusic, ad esempio, collaborerà la redazione del periodico «Vita» di Bonacina: «Un anno fa la rivista doveva partire - dice Criscenti - e con l'ufficio Rai avevamo addirittura già valutato il valore commerciale della testala». Il progetto, però, s'era perso per strada. «Non c'è stato un vero e proprio "no" da parte di nessuno - spiega Criscenti - ma il ribaltone avvenuto in Rai ha mandato nel dimenticatoio il programma». Contro Don Mazzi, l'ex direttore di Raiuno non ha nulla. «Ha fatto benissimo a vendere altrove la striscia - dice -; era giusto farla, non importa dove. Spero solo che ritrovi la memoria e che si ricordi di come era nata. Francamente, un colpo di telefono per avvertirmi poteva darmelo...». E Don Mazzi? «Confessa», sereno: «Ma sì, ma sì, il programma è proprio quello. Spero che in Rai non facciano problemi: loro hanno continuato a rimandare, non ci speravo più, quando è arrivata Vi¬ deomusic. A Criscenti telefonerò, ma la soffiata sulla trasmissione ai giornali ha preso in contropiede pure me. Comunque l'occasione per la striscia l'ho colta al volo: sarei stato stupido a non farlo, no?». Cristina Caccia Don Antonio Mazzi è soddisfatto «Non speravo più di fare quella striscia», dice il prete più televisivo d'Italia

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