«Telecamera e manette, arrestate Rodney King» di Franco Pantarelli

«Telecamera e manette, arrestate Rodney King» LOS ANGELES La vittima del feroce pestaggio da parte degli agenti nel '91 aveva malmenato la moglie «Telecamera e manette, arrestate Rodney King» Un video come prova che non erano state commesse brutalità NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Rodney King e finito di nuovo nei guai e questa volta i poliziotti che sono andati ad arrestarlo si sono portati, a scanso di equivoci, la loro brava telecamera Rodney King, per chi non se lo ricorda, è il nero di Los Angeles che nel 1991 fu selvaggiamente pestato da quattro poliziotti bianchi dopo che lo avevano fermato per guida pericolosa. Non c'era niente di nuovo in quel comportamento dei poliziotti, visto che il «Los Angeles Police Department» è da sempre quello con più processi per la brutalità dei suoi agenti. Ma la loro prodezza di quel giorno fu interamente ripresa da un signore che stava provando una telecamera appena comprata. Il «video» da lui girato fece il giro del mondo e i quattro poliziotti finirono sotto processo. Ma nonostante una prova precisa come quel «video», i loro avvocati riuscirono a sostenere che quell'uomo a terra, ripetutamente colpito con calci, pugni, manganellate, aveva cercato di «opporre resistenza» e che quindi i poliziotti erano stati «costretti» a trattarlo in quel modo. La giuria, estremamente comprensiva, li dichiarò «non colpevoli». Un giorno oscuro, per la giustizia degli Stati Uniti, e infatti negli ambienti più «liberal» si sentiva gente dire «oggi mi vergogno di essere americano». La Los Angeles nera esplose nella più grave sommossa popolare mai verificatasi in una città americana. Interi quartieri furono devastati e le persone uccise furono 53. Poi si trovò il modo di processare nuovamente quei poliziotti, e due di loro furono alla fine condannati nel 1994 per avere violato i diritti civili di King. A lui è stato riconosciuto un risarcimento di 3 milioni e 800.000 dollari. Da allora King ha avuto vari altri problemi con la legge. Per tre volte è stato arrestato per guida in stato di ubriachezza e un'altra volta dopo che la moglie Crystal Waters lo aveva denunciato per averla picchiata. Anche questa volta il problema è simile. A denunciarlo è rtata di nuovo lei. Avevano avuto un diverbio in automobile, lei ne era uscita e mentre continuava la discussione appoggiata allo sportello King è partito. La donna è caduta e si è ferita. All'ospedale è stata curata per un colpo ricevuto alla testa e varie escoriazioni alle gambe. Ha denunciato il marito e una pattuglia di agenti è stata mandata a casa sua per arrestarlo. All'inizio gli agenti non avevano capito che si trattasse di «quel» Rodney King, ma quando se ne sono resi conto hanno preteso che dalla «centrale» venisse inviata una squadra con la telecamera. Volevano che fosse chiaro che l'arresto, sta¬ volta, sarebbe avvenuto con tutti i crismi della legalità e senza violenze gratuite. Così, «garantiti» dalla loro telecamera, sono andati a casa di King. Lui ha reagito male, si è messo a urlare che quel che era successo erano affari suoi e di sua moglie e per un po' è andato avanti a opporre quella che il tenente Robert Panza ha definito «resistenza verbale». Poi però si è calmato, è stato ammanettato, portato al posto di polizia più vicino e denunciato per «assalto con arma pericolosa», cioè l'automobile, e per «violenza domestica». Dopo circa otto ore è stato rilasciato dietro una cauzione di 50.000 dollari. Cosa esattamente si veda nel «video» girato dal poliziotto operatore non si sa. Siccome è considerato una prova per l'eventuale processo, non è stato reso disponibile. Franco Pantarelli Il ricercato dapprima ha fatto resistenza poi si è rassegnato E' stato condannato a una multa di 50 mila dollari Una sequenza del video che documentava il pescaggio a Los Angeles girate da un dilettante e a destra Rodney King

Persone citate: Crystal Waters, Robert Panza, Rodney King

Luoghi citati: Los Angeles, New York, Stati Uniti