Soldato blu, non combatterai di Domenico Quirico

Soldato blu, non combatterai Dal mito del guerriero all'Armata impotente dell'Onu Soldato blu, non combatterai Lj IPOCRISIA è tutta nel nome: «soldati della pace». Lo dicono, lo scrivono nei comunicati ufficiali, lo ripete Ghali tutte le volte che, in giro per il mondo, va a raccogliere i cocci di qualche missione fallita. Ma nessuno ha la franchezza di riconoscere che è un controsenso: il soldato è stato inventato per combattere, uccidere, fare la guerra insomma, non la pace. In Bosnia, come in Ruanda o in Somalia, sotto le bandiere bianche e azzurre vegeta, impotente, una figura nuova, un Marte neutrale, senza artigli, un infermiere che si porta dietro sempre più fastidiosamente il fucile, sapendo benissimo che non deve usarlo. 0 al massimo, suprema ipocrisia, con la clausola che ne ha licenza solo per «legittima difesa». Il perché i Caschi blu siano costretti alla capriola di dare ragione al più debole senza dare torto al più forte, secondo Claude Barrois, per molti anni responsabile dei servizi psichiatrici dell'Esercito francese, non va cercato nelle tortuosità politiche del dopo guerra fredda. Il guaio è che nel mondo contemporaneo il mestiere del soldato è appeso nel vuoto. La Storia ha sbriciolato l'onore, la bella morte, impraticabili, nell'epoca della guerra tecnologi¬ ca, dove la battaglia è un grafico su uno schermo. Come spiegava l'etica del samurai, il guerriero per fare il suo lavoro deve scavalcare la paura del morire e il senso della colpa. Ma per fare questo ha bisogno di un lasciapassare ideologico che lo autorizzi a compiere il suo oscuro lavoro di morte, che lo distingua dal comune assassino. Solo così può assumersi il compito di distribuire giustizia al mondo. Finora le immagini-simbolo dei guerrieri di questo secolo avevano questo marchio. Ma gli scoloriti generali dei Caschi blu chi li ricorda? Come possono diventare una immagine, un simbolo? Morillon: impiegatizio, dolente, con le sue tortuosità dell'intellettuale non lo avresti mai pensato guidare un attacco senza pietà, anche per scopi «umanitari». E l'inglese Rose, ex Rairibo delle teste di cuoio, era fuori posto, stonato in mezzo ai suoi soldati impotenti. In fondo nell'ex Jugoslavia l'unico soldato vero, fedele fino all'orrore al copione, è proprio Mladic, che non ha ribrezzo a portarsi il fardello del macellaio. E, alla fine, purtroppo vince. Domenico Quirico

Persone citate: Claude Barrois, Ghali, Mladic, Morillon

Luoghi citati: Jugoslavia, Ruanda, Somalia