Londra Ma gli inglesi restano scettici
Londra Londra Ma gli inglesi restano scettici LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le polemiche sono inutili, la situazione è quella che è, l'Occidente ha le mani legate. Così, mentre Major riprendeva l'iniziativa nell'ambito della crisi bosniaca convocando per oggi a Londra un vertice dei capi di Stato Maggiore britannico, americano e francese, e subito dopo annunciava per venerdì prossimo una riunione ad alto livello fra i Cinque del «gruppo di contatto,» e i rappresentanti di Onu e Nato, il suo ministro degli Esteri Malcolm Rifkind ha replicato seccamente al presidente francese Chirac, che venerdì aveva paragonato il cedimento in Bosnia all'appeasement del 1938 nei confronti di Hitler. Belle parole, quelle di Chirac; ma i fatti? «Potrebbe essere oggi stesso alla testa dei soldati francesi che marciano su Srebrenica e Zepa», ha detto Rifkind alla Bbc: «Invece non lo farà, per l'ottima ragione che i soldati francesi, come gli altri Caschi blu, non hanno carri armati o artiglieria pesante e non hanno i mezzi per raggiungere Zepa o Srebrenica. Il problema non è quale tipo di retorica usare, ma quale aiuto concreto possa essere fornito». Ha poi ricordato che venerdì Major aveva avuto una lunga conversazione telefonica con Chirac: «A più riprese gli ha domandato quali fossero le proposte francesi. Non ha avuto risposta». Rifkind, pur sottolineando che il paragone con la situazione del 1938 chiamerebbe in causa la stéssa Francia come protagonista dell'appeasement, è stato però attento a non inasprire la polemica. «Le parole possono essere diverse - ha detto - ma la sostanza della politica francese è la stessa di quella britannica e lo è da un paio d'anni. I soldati francesi e britannici hanno fatto un ottimo lavoro in Bosnia, salvando molte vite. Alcuni sono stati uccisi, e ciò non accade in una politica di appeasement». Le prospettive militari saranno discusse oggi dal capo di Stato Maggiore britannico Sir Peter Inge con le sue controparti americana e francese, il generale John Shalikashvili e l'ammiraglio Jacques Lanxade, il quale ha promesso da Parigi di illustrare che cosa la Francia intenda per uso limitato della forza. Ma già è chiaro che gli spazi sono limitati, che le uniche conclusioni immediate possono essere il rafforzamento della zona protetta di Gorazde e l'invio di aiuti umanitari. «Non si può chiedere ai Caschi blu di affrontare i serbo-bosniaci a meno che si cerchi un disastro», ha detto Rifkind. Il generale Shalikashvili potrebbe offrire appoggi logistici. [f.gal.]
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