Dietro un traffico d'armi, l'ombra di un attentato
Dietro un traffico d'armi, Pombra di un attentato Detenuto in semilibertà, aveva copiato la targa dell'automobile di un giudice della procura antimafia Dietro un traffico d'armi, Pombra di un attentato Milano, scoperto un arsenale nel garage di un ex terrorista nero MILANO. Cercavano un rapinatore di banche latitante da tempo. E invece è spuntato un ex militante dei Nar in semilibertà, un carico d'armi celato nel sottofondo di un furgone Citroen. E un'altra auto, una Croma grigia, rubata e con targa falsa, uguale a quella di un magistrato della Procura Distrettuale Antimafia. Giallo a Milano per quel duplice ritrovamento di auto e armi che ha fatto scattare le manette ai polsi di Mauro Addis, 41 anni, ex militante del gruppo di estrema destra Nuclei armati rivoluzionari. Addis, condannato a 30 anni di carcero per un duplice omicidio avvenuto nell'80, godeva del regime di semilibertà: di giorno abitava con i genitori a Segrete, alle porte di Milano, di notte era obbligato a dormire nel carcere di Opera. Giallo a Milano anche perché in Questura non sanno dare una spiegazione certa su quell'auto dalla targa contraffatta, identica alla targa della Croma usata da Gianni Griguolo, un magistrato del pool antimafia milanese. «Forse è solo una coincidenza», dice il capo della Squadre mobile Lucio Carluccio. Che aggiunge: «Tutte le indagini fanno pensare all'attività di un gruppo criminoso dedito esclusivamente alle rapine. Ma ogni ipotesi è aperta». Nessuno in Questura dice apertamente che sullo sfondo c'è l'ipotesi di possibili attentati. Non ci I sono elementi, non ci sono certez¬ ze. C'è solo il passato di Addis, prima condanna per rapina nel '77, poi l'avvicinamento all'estremismo di destra, accanto a Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. E c'è ancora quella targa, stesso numero dell'auto di un magistrato antimafia. Troppo poco per far scattare l'allarme rosso anche se in Questura non escludono che possano esserci sviluppi alle indagini. Niente allarme rosso per ora ma allarme rapine sì, almeno a giudicare dalle armi sequestrate. Un vero arsenale, roba da professionisti, da rapine calcolate al millesimo con uomini capaci e mezzi adeguati. Appunto: un Kalashnikov di fabbricazione cinese, due fucili calibro 12, uno a pompa l'altro a canne mozzate. E ancora: una carabina calibro 22, tre pistole, un revolver, silenziatori, coltelli e oltre 5000 munizioni. A Mauro Addis e al carico di armi gli agenti sono arrivati indagando su un rapinatore di banche, latitante dal marzo dell'anno scorso. Durante una perquisizione nell'abitazione di Addis sono spuntate le chiavi della Citroen, nel cui sottofondo c'era l'arsenale. Il proprietario dell'auto è un anziano pensionato, incensurato, contro cui non è stato spiccato alcun provvedimento. In un box di Segrete, utilizzato da Addis, ò poi avvenuto l'altro ritrovamento, quello della Croma con targa contraffatta. A bordo del mezzo gli agenti hanno trovato anche altre 4 targhe false con la sigla «EI», cioè Esercito Italiano. Un camuffamento completo destinato forse alla preparazione di un'evasione. O di altre rapine, come dice il dirigente della questura, Carluccio: «Ci troviamo sicuramente davanti a rapinatori professionisti e ben equipaggiati. Per il grado di organizzazione, però, avrebbero potuto anche tentare qualcosa di più grave, ad esempio contro persone di rilevanza istituzionale». [r. m.l
Persone citate: Addis, Francesca Mambro, Gianni Griguolo, Lucio Carluccio, Mauro Addis, Valerio Fioravanti
Luoghi citati: Milano
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