Blitz sulla custodia cautelare di Sandra Bonsanti

Blitz sulla custodia cautelare Blitz sulla custodia cautelare Via Arlacchi, firma la Bonsanti SVOLTA ALLA CAMERA AROMA LLA fine Sandra Bonsanti prende il posto di Pino Arlacchi e firma per lui. E il controverso provvedimento sulla custodia cautelare si sblocca e imbocca la corsia preI ferenziale alla Camera che dovrebbe portarlo a diventare legge prima della chiusura delle Camere. Code polemiche, precisazioni. La Lega contraria. Ma l'accordo fra centro destra e centro sinistra sulla giustizia infine s'è trovato, sulla pelle del riottoso «partito dei giudici». Il fallimento della trattativa sul referendum, sabotata dai «pasdaran» dell'emittenza, ha insegnato qualcosa al pds, e questa volta il partito ha battuto il pugno sul tavolo. La svolta «garantista» annunciata da D'Alema può compiersi. Pietro Folena, responsabile Giustizia e Sicurezza, compiaciuto, commenta: «Mi auguro che nei prossimi giorni le Camere penali, forti della conclusione positiva della questione "custodia cautelare", dichiarino la cessazione definitiva dell'astensione dalle udienze». Ma ad esultare è anche Tiziana Maiolo la dura, presidente della Commissione Giustizia. «Questa legge rappresenta la prima inversione di tendenza contro la legislatura emergenziale dei primi Anni Novanta. Molto dovremo ancora fare». Anche nella conclusione non sono mancati i colpi di scena. Per poter passare in commissio¬ ne «redigente» e andare dritta in aula, condizione per concludere in fretta l'iter, servivano infatti 43 firme. Ma ogni schieramento poneva le sue condizioni. L'ultimo oggetto del contendere erano due emendamenti: sulla nullità dei provvedimenti di arresto - che la sinistra voleva collegata a omissioni di sostanza, e non di forma, da parte de! Gip. E sul registro degli indagati, dove la richiesta era di estendere la facoltà di non informare gli interessati indagati non solo per i reati di mafia ma anche per omicidi, atti di terrorismo, traffico d'armi e altro. Il braccio di ferro andava avanti da un pezzo, quando ieri mattina arriva il primo segnale di schiarita. I «democratici» Giuseppe Ayala e Giuseppe Paggini, aprono il varco al compromesso, con una proposta di scambio al centro destra: «Noi rinunciamo a chiedere l'approvazione preventiva degli emendamenti, se li sottoscrivete anche voi». Il massimo ottenibile. La strada sembra in discesa, quando i due ecd in Commissione ritirano il loro appoggio, protestando contro le due anime della sinistra. «Il pds non può presentarsi con due facce, spiega il ecd Giovanardi», alludendo al fatto che Giuseppe Arlacchi e il verde Alfonso Pecoraro Scanio continuavano a stare dalla parte del «partito dei giudici». Tutto da rifare. Anche la popolare Rosy Bindi, in polemica col cct ntira la sua firma. Ma arriva il colpo di scena. Pino Arlacchi viene improvvisamente sostituito dalla compagna di partito Sandra Bonsanti. La komeinista dell'emittenza questa volta sembra essersi ridotta a più miti consigli e appone la sua firma. Al posto di quella del collega recalcitrante. E tutto si appiana. Il passaggio in commissione «redigente» passa. Soddisfatti i cristiano-democratici: «Abbiamo ritirato le nostre firme solo per costringere il pds a fare chiarezza e la sostituzione di Arlacchi dimostra che il nostro comportamento era più che giustificato», spiega Eugenio Baresi. Ma la Bonsanti, irritata, detta alle agenzie una precisazione: «La sostituzione di Arlacchi è avvenuta ieri, su sua precisa indicazione, visto la sua personale impossibilità di essere a Roma oggi (ieri, ndr). La firma rappresenta una scelta di responsabilità, finalizzata all'approvazione di alcune modifiche fondamentali alla legge. Una scelta concordata con quei colleghi progressisti che invece hanno continuato a rifiutare la loro firma», precisa alla fine, con una frecciata ai colleghi. E in uno slancio di orgoglio, aggiunge: «Ho fatto mettere a verbale il mio giudizio negativo sulla parte della legge che riguarda i poteri del pm, preannunciando il mio voto negativo in aula». Maria Grazia Bruzzone Soddisfatta la Maiolo: questa legge è un precedente contro la legislatura dell'emergenza degli anni passati Staffetta tra parlamentari progressisti. Sandra Bonsanti (a lato) ha sostituito Pino Arlacchi (a sin.) nella commissione Giustizia che ha dato il via libera alla riforma della custodia cautelare

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