Michael lascia la Sony e rinuncia a 19 miliardi

Michael lascia la Sony e rinuncia a 19 miliardi Londra, il cantante ha già firmato per la Virgin Michael lascia la Sony e rinuncia a 19 miliardi LONDRA. George Michael non inciderà più per la Sony. Ieri ha risolto il contratto da 19 miliardi siglato nel giugno scorso, ma ha trovato subito una nuova prestigiosa casa discografica: la Virgin. Raggiunto l'accordo, Michael ha annunciato che entro dodici mesi sfornerà un nuovo album. Quel contratto con la Sony lo ossessionava, era diventato - ha detto - una «schiavitù professionale». George Michael, trentadue anni, lo scorso anno aveva fatto causa al gigante giapponese sostenendo che il rapporto contrattuale era ormai logoro, insostenibile. Voleva ottenere la sua libertà a tutti i costi. La vertenza era stata dura: dopo 74 giorni di udienze il giudice aveva dato torto a Michael ed egli aveva giurato che non avrebbe più inciso un disco fino a che non avesse riconquistato la libertà. Una piccola vittoria comunque la Sony se l'è presa: ha preteso il 4% dei diritti d'autore sulle sue future incisioni di George Michael anche con le altre case. La vicenda non merita attenzione soltanto per l'enormità delle cifre, si parla di un business di 300 miliardi: se George Michael avesse vinto la causa con la Sony per la prima volta un tribunale avrebbe sancito la libertà di scelta di un'artista nei confronti di una major del disco, segnando così un precedente che avrebbe avuto conseguenze decisive nel mondo della musica, dove spesso le carriere sono condizionate dai limiti imposti proprio dai contratti, sia sul piano economico che su quello artistico. E' famoso il caso di Jimi Hendrix o di John Fogerty, il leader dei Creedence, che proprio per svincolarsi da un contratto-capestro per anni ha rinunciato a incidere dischi, [s.n.l

Persone citate: George Michael, Jimi Hendrix, John Fogerty

Luoghi citati: Londra