«Mi manca il mio cane» Anziano si toglie la vita

Roma, l'animale stava in casa del nipote Roma, l'animale stava in casa del nipote «Mi manca il mio cane» Anziano si toglie la vita L'addio in un biglietto: sono tanto solo Poi si è impiccato a un termosifone ROMA. Solo, anziano, malato, non ce l'ha fatta a resistere alla tristezza e alla nostalgia per il suo cane, che aveva dovuto cedere perché non ce la faceva più ad accudirlo. Così Aldo R., pensionato romano di quasi ottant'anni, si è impiccato ieri nel suo appartamento nella zona dell'Eur. E' un dramma della solitudine e dell'età, la triste storia di un legame affettivo spezzato tra una persona e un animale. A trovare l'uomo, già cadavere, e a dare l'allarme agli agenti del commissarialo di zona è stato un giovane nipote. Era stato lui, qualche mese fa, ad offrirsi di tenere il cane, un bell'esemplare di husky, quando si era reso conto che il nonno, troppo provato dall'età e dagli acciacchi, non aveva più la forza sufficiente per stargli dietro e accudirlo. E proprio a lui, prima di uccidersi, il nonno ha dedicato un biglietto. «Scusami - ha scritto - ma non ce la faccio più. Mi sento troppo solo, il cane mi manca troppo». Quella bestiola, ha spiegato poi il giovane agli agenti di polizia, «era per il nonno una ragione di vita. Qualche anno fa, per portare fuori il cane, si era addirittura comperato un furgoncino. Poi, però, gli sono mancate le forze, non ce la faceva più ad accudirlo e così io mi sono offerto di prenderlo, per evitare che fosse ceduto a uno sconosciuto. Per il bene del cane il nonno aveva accettato, ma era diventato ogni giorno più triste. Erano mesi ormai che viveva in questo stato di depressione». L'anziano «sor Aldo», così tutti chiamavano a Tor Ma- rancia Aldo R., era una persona schiva, «che si faceva appena sentire», dice Vanda Iannacci, un'inquilina di un palazzetto attiguo a quello in cui viveva il pensionato e che si trova dentro lo stesso condominio in via Rufina, una stradina quieta, immersa nel verde. «A volte - afferma un'altra vicina di casa - non lo vedevamo anche per due o tre giorni, ma la cosa era normale; i nostri incontri, infatti, avvenivano per le case o nell'androne del caseggiato quando lui andava a fare la spesa o usciva con il suo cane. Forse sì, da quando non aveva più quella bestiola era cambiato, sembrava più serio». Anche ieri nessuno a Tor Marancia, un quartiere popolare dove tutti si conoscono come in un paese, si era accorto che il «sor Aldo» non si era fatto vedere in giro. Soltanto quando una sorella dell'anziano è andata a trovarlo, come faceva quasi ogni giorno, c dopo aver suonato ripetutamente non ha ottenuto risposta, gli inquilini dello stabile si sono allarmati. Hanno telefonato al nipote di Aldo R., Paolo Nicoletti, che è arrivato dopo pochi minuti. Visto che la porta era chiusa dall'interno, il nipote è riuscito a penetrare nell'appartamento del nonno da una finestra. Qui ha trovato il corpo appeso ai tubi del termosifone. Non c'era più nulla da fare. Il giovane ha immediatamente avvertito la polizia e ha quindi aperto la porta d'ingresso, di fronte alla quale sostavano la sorella dell'anziano e molti altri inquilini, (r. cri.]

Persone citate: Aldo R., Anziano, Paolo Nicoletti, Vanda Iannacci

Luoghi citati: Roma