D'Alema: Umberto sbagli Se non ti allei, sparisci

D'Alema: Umberto sbagli Se non ti allei, sparisci D'Alema: Umberto sbagli Se non ti allei, sparisci CROMA HE cosa? Un Dini di unità nazionale? Mah...». Alza il sopracciglio, Massimo D'Alema, e ride. Alla «buvette» della Camera per uno spuntino veloce tra la presentazione di un libro, il voto di fiducia e la riunione dell'Ulivo, il segretario del pds non dà mostra di credere a questa ipotesi, caldeggiata invece da alcuni «cespugli», democratici di Mario Segni in testa. Secondo lui piuttosto che «tirare a campare» è meglio andare alle elezioni, «dopo aver approvato alcune regole fondamentali, in modo che la situazione non ci scappi di mano». Sì, ma al voto si oppongono non solo gli alleati della Quercia, ma anche la Lega di Umberto Bossi. E l'apporto elettorale del Carroccio può essere determinante per la vittoria dell'Ulivo. Onorevole D'Alema, anche lei come Prodi pensa che alla fine Bossi verrà con voi alle elezioni? «Ma... io ottimista come Prodi? No. I calcoli di Bossi non li capisco. E non faccio troppo affidamento sul futuro, anche se non posso dire quello che succederà perché il leader della lega è uno imprevedibile. Però penso che alla fine può succedere che non riusciremo ad andare insieme alle elezioni comunque, a prescindere dalle volontà di ognuno di noi, perché la situazione precipita. Sì, c'è questa probabilità, una probabilità che può verificarsi anche se all'ultimo si cerca l'accordo da tutte e due le parti». Come mai così pessimista? «Vede, noi non siamo mica come Berlusconi che poi ad Arcore incontra Bossi e gli dà tantissimi collegi. Noi siamo un grande partito di massa e se lui continua ad insultarci non so proprio come andrà a finire. Non possiamo prenderci gli insulti così. Come potremmo giustificare un'alleanza in queste condizioni?». Ma la Lega è determinante al Nord. E la Lombardia, per fare un esempio, da sola porta quasi cento deputati. «Già, però l'alleanza con Bossi ci penalizza, e molto, al Sud. Sa, nel Meridione l'idea di questa intesa non è che piace». Insomma, lei sta dicendo che le probabilità di un'alleanza tra l'Ulivo e la Lega sono ridotte al lumicino. «Vede, queste sono intese che vanno preparate nel tempo, che non si improvvisano. E noi infatti ci abbiamo lavorato sopra, per esempio il discorso sul federalismo non lo facciamo certo da oggi. Ma Bossi invece che ha fatto? Ha continuato la sua aggressione nei nostri confronti, e se va avanti in questo modo collaborare diventerà difficile. Il nostro è un partito serio. Un partito che sa che certe alleanze non si possono imbastire all'ultimo minuto. Non possiamo fare dei cartelli elettorali come quello che fece il Polo il 27 marzo, altrimenti si rischia l'instabilità». Bossi però continua a ritenere di essere l'ago della bilancia e quindi non sembra disposto ad addivenire a più miti consigli... «Ripeto io non so che ragionamento faccia Bossi. E del resto chi lo sa? Però sono sicuro che se fa certi calcoli li sbaglia di grosso. Perché se si presenta da solo, in queste elezioni, dubito che riesca ad andargli bene come per le regionali. Già, ho proprio l'impressione che il risultato elettorale questa volta sarà diverso». Insomma lei sta dicendo che Bossi, che si ritiene il «padrone» del Nord, rischia invece di ottenere un ben misero bottino elettorale? «Eh... bisogna tener presente che le elezioni nazionali non sono come quelle regionali. Questa volta ci sarà un bipolarismo tra Prodi da una parte e Berlusconi dall'altra, la competizione elettorale sarà focalizzata su loro due e Bossi potrebbe rimanere soffocato, schiacciato in mezzo». [m. t. m.) e dellUlivo, si sfoga così: «Non osso accettare questa posizione ell'alleanza sul presidenzialimo. Io che sono favorevole alelezione diretta del premier mi tiro dalla delegazione del tavo delle regole. E oggi, all'incono lo dirò. La verità brutale è he sia D'Alema che Berlusconi e ni vogliono solo le elezioni, e on per l'interesse del Paese, ma er i loro interessi. Il voto però è na fuga in avanti, mentre si dee lavorare per un Dini di unità azionale. Eppoi qui ci vuole un o' di dignità: non possiamo re are dentro se l'Ulivo si sta Da sin. D'Alema Prodi e Bossi I«Co Da sin. D'Alema Prodi e Bossi

Luoghi citati: Arcore, Lombardia