La rivolta dell'isola del Giglio Tutto fermo per dire no al parco
La rivolta dell'isola del Giglio Tutto fermo per dire no al parco La rivolta dell'isola del Giglio Tutto fermo per dire no al parco ROMA. Chiuso per parco. L'isola del Giglio abbassa le saracinesche di negozi e ristoranti per protestare contro l'ipotesi di costituzione di un parco dell'Arcipelago Toscano dove oltre a Giannutri, Capraia, Montecristo e parte dell'Elba entrerebbe anche il Giglio. Una serrata in piena regola che ha lasciato di stucco i villeggianti nel momento di gran pienone della stagione estiva. Molte persone, arrivate con i traghetti in mattinata, e decise a passare una giornata al solo, hanno dovuto tornare indietro perché non è stato possibile comprare né un panino né una bottiglia d'acqua. «Dove¬ vamo farlo - dice il sindaco Giacomo Landini - perché è in gioco la nostra sopravvivenza. Vogliono ridurre il Giglio come hanno fatto per Capraia e Giannutri dove i turisti si sono dimezzati e la popolazione è stata costretta ad andarsene. Se ci costringeranno bloccheremo il porto». Per rendere ancora più vibrata la protesta, ieri due pullman pieni di gigliesi sono sbarcati a Roma por manifestare il loro «no» al parco davanti al ministero dell'Ambiente e al Parlamento. Le facce bruciate dal sole, la rabbia di chi ha paura di perdere il lavoro, la grinta e le ombrosità degli isolani. Con questo bagaglio gli abitanti del Giglio e di Capraia si sono presentati di buon'ora a piazza Santi Apostoli. E mentre una delegazione capitanata dai sindaci veniva ricevuta dal ministro dell'Ambiente Paolo Baratta, tutti gli altri rimanevano in strada a spiegare le loro ragioni sotto le insegne del Giglio. Piero Romagnoli sull'isola ha un negozio di abbigliamento: «Non vogliamo il parco e non accetteremo compromessi. Se mettono un piede sulla terra presto metteranno anche l'altro», dice riferendosi agli ambientalisti, i nemici. «Il parco è una schiavitù», gli fa eco Salvatore Pini, pensionato dopo una vita in mezzo al mare. «L'unica cosa che ci fa mangiare è il turismo. Il parco ci metterebbe alla fame». «No» deciso anche da Giovanna Biondi: «I nostri vecchi sono andati in America per fare cinque lire e comprare una vigna. Adesso ci vogliono togliere tutto». Dunque gli abitanti del Giglio temono il peggio dalla nascita del parco dell'Arcipelago Toscano, figlio della legge quadro sui parchi del '91. Due anni prima, nel 1989, Capraia e Giannutri furono messe sotto vincolo in attesa dell'istituzione del parco. Le cartine di delimitazione dell'area sono sul tavolo del ministro dell'Ambiente Baratta. Il Giglio rientra nell'area protetta per la sua parte Sud. In pratica da punta del Franco al Campese verso punta del Corvo e fino alla spiaggia delle Caldane. I vincoli, a sentire il ministero, riguarderebbero solo la zona terra. Ma agli isolani non importa. E in Consiglio comunale sono tutti d'accordo, maggioranza e opposizione. «Non devono mettere le mani nemmeno su un millimetro della nostra terra», avverte il sindaco Landini, di Forza Italia, eletto con il 75 per cento dei voti proprio per la sua battaglia contro gli ambientalisti. «Noi amiamo la nostra terra e la sappiamo gestire bene. Nessuno riuscirà a mettere piede sul Giglio se non come turista. La tutela dell'ambiente è una cosa, i parchi sono un'altra. I parchi sono sfruttamento delle risorse a vantaggio degli ambientalisti che vogliono estromettere dalla gestione del territorio i legittimi titolari». Una versione dello coso contestata dagli ambientalisti. «E' comprensibile la prooccupazione, ma scomparirebbe se solo la gente dell'isola venisse informala bene, fi è troppa disinformazione», risponde Ermete Realacci, presidente di Legambionte. «La legge del '91 prevede il coinvolgimento degli enti locali nella gestione del parco che è una grande occasione di sviluppo turistico. Con il parco si attrae un turismo intelligente. E non solo nei mesi caldi dell'estate, ma tutto l'anno». La decisione sul parco dovrebbe arrivare a breve. Ieri la consulta tecnica per le aree naturali protetto, istituita dalla legge quadro del '91, ha dato parere favorevole, con alcuno modifiche, al progetto presentato dal Servizio conservazione della natura del ministero. Parere elio dovrà essere messo per iscritto e poi trasmesso alla Regione Toscana che avrà il compito di informare e ascoltare gli enti locali. Intanto ieri Gianfranco Fini e Altero Matteoli, di Alleanza Nazionale, hanno presentato un'interrogazione ai ministri dell'Ambiente e dell'Interno in relazione alla perimetrazione del parco dell'Arcipelago Toscano. «I parchi - è scritto nell'interrogazione - non possono essere istituiti contro la volontà dei cittadini». Maria Corbi Ieri serrata di negozi e ristoranti, mentre una delegazione protestava in Parlamento «I vincoli causerebbero un solo risultato Tenere alla larga i visitatori dall'arcipelago» gdi Grecia a Bari - e non si contano le cisterne di olio prese d'assalto. Non abbiamo mai Un'immagine di Bari. A destra, la polizia mentre scorta i turisti mita per gli scippatori. ranea. 'x^S^r ||f!§g|b:^ L'isola del Giglio In basso, turisti in piazza San Marco Un'immagine di Bari. A destra, la polizia mentre scorta i turisti
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