«Non penso alla libertà lo difendo la mia vita»

«Non penso alla libertà lo difendo la mia vita» «Non penso alla libertà lo difendo la mia vita» l'ex leader all'attacco HAMMAMET DAL NÒSTRO INVIATO La voce, al telefono, e inconfon dibile. Anche il tono, un po' burbero, è in linea con il personaggio. Bettino Craxi è qui. Rinchiuso nella sua villa. Barricato a doppia mandata. Isolato dall'invisibile cordone sanitario prodisposto dalla gendarmeria. Furibondo, più passa iltjempo e più ripensa all'offensiva giudiziaria milanese: al Tgl della sera dice che i giudici milanesi sono dei fuorilegge. Accenna alla sua vita in pericolo: «Io non difendo la mia libertà, ma la mia vita». Mentre frotte di turisti passeggiano nei vicoli della città vecchia, nelle edicole ancora non sono arrivati i giornali italiani di martedì. Non sanno dell'ultimo, clamoroso atto di questa partita. Non sanno, cioè, che in collina c'è un ex presidente del Consiglio nella doppia (e scomoda) veste di ricercato dall'Interpol e di gradito ospito del governo tunisino. Lui, comunque, non sembra darsene poso e risponde direttamente al telefono. Presidente Craxi, è lei? Allora non si trova a Parigi? «Sì, sono io. Certo che sono io. Ma come si fa a dire che giro per città in incognito? A me? E che non mi conoscono? Si vede che mi avranno scambiato con il povero Zerbinati. Io sto sempre qui». Già, Zerbinati, l'attore che fa la sua imitazione in tv. Il suo sosia se l'è vista brutta qualche settimana fa a Otranto, l'ha saputo? La gente l'ha scambiato per lei. Hanno chiamato la polizia. Qualcuno ha alzato la voce. «Sì, ho letto sui giornali. Ma mi hanno anche detto che non è vero niente. Mah! Comunque mi sembra che Zerbinati sia sempre lì, no?». Lui sì, Presidente. Piuttosto c'è un mistero sui suoi spostamenti. C'è chi dice, anzi lo scrive la Digos in un rapporto, che lei è stato avvistato prima in Francia e poi in Svizzera. Che fa, gira il mondo? «Ma che in giro per il mondo! Tutt'al più mi avranno visto in giro per cliniche. Ecco dove vado, io». Certo, prima di tutto la salute. La sua, poi, è malandata. Come va il diabete, in questi giorni d'estate? «Così e così. Adesso c'è anche un'ernia che non mi va a posto. No, se devo dire: non sto tanto bene. Speriamo soprattutto che non arrivi un gran caldo come l'anno scorso. Fu tragico, qui, il caldo dell'estate passata». La salute la preoccupa così tanto? E' abbattuto? «Al contrario. Non mi abbatto affatto. Il cervello e i nervi sono altre cose dalle vertebre». A proposito di nervi. Che dice della novità giudiziaria che viene da Milano? Come commenta l'ordine di cattura internazionale? «Per il momento non dico niente. E' chiaro che è un atto di forza e di arroganza. Ma non sono informato a sufficienza dei termini giuridici. 1 miei avvocati non mi hanno ancora dato un quadro preciso. Anzi, non sapevano niente fino a poco tempo fa nemmeno loro. Aspetto giusto che mi chiamino. Devo prima vedere, poi dire. D'altra parte, al di là dell'aspetto giudiziario, ho capito benissimo la cosa dal punto di vista generale». E che cos'ha capito, Presidente, da questo punto di vista «generale»? «Eh... Sapete a chi dovreste chiedere? Rivolgetevi a un bambino dell'asilo, perché tanto quello ha già capito. Sì, basta un bambino di asilo. Quanto agli italiani che non avessero capito, allora vuol dire che hanno meno intelligenza di quel bambino». Ma i tribunali dicono anche di lei, lo saprà, che è un uo¬ mo in fuga. «Macché fuga d'Egitto! Non sanno forse dove sono? Io sto qui. E' questo che dicono,? Ebbene, non mi sono mai mosso da qui. Anche se ho visto il titolo di qualche giornale... E pare proprio che abbiano paura che fugga in Italia». L'Italia, già. A proposito, come vede le cose italiane dell'ultimo periodo? «Guardi,1 Ho sto qufr* stando qui non sono informato. Anche delle cose italiane, non solo delle mie. Sì, guardo la televisione. Leggo i giornali. Però le cose italiane sono incomprensibili per chi non ha il polso della situazione. Dove va il Paese? In mano a chi? Non si riesce a capire. Ogni volta spuntano fuori nuove questioni. Spero intanto che i miei avvocati mi chiamino in serata. Almeno avrò il quadro delle cose giudiziarie. Mi devono dire esattamente le contestazioni. Saprò di che cosa mi accusano, in modo che io mi possa difendere. Parlerò. Ma adesso la devo lasciare. A presto». Clic. [fra. gri] SVIZZERA , Conti alta-Trode Developmenl Bank" _Ì„cìlK*Am*rfean Express" di Ginevra, alla "Sbi" di Chiasso, !oyali;a società panamensi tramite fiduciari* locali. ,^siMtò>ia^/ l 28)niWdi accertati dal niògiitratf;-:,' «MlconteHantbort ./ MILANC HONG KQì Cina, focali nella zona di Brera i delfEurapw, giugno 1983] i 700^1000 miliardi presso ! società fantasma. ' I magistrati hanno scoperto Un conto pressoio "Shanghaiond Hong Kong Banking corp." e due società: "Acceptoreorp.* eTash Kurghan corp." Rivelazioni di Pino AnWii -stneintìtè'da^Craxir "Una balla colossale"

Persone citate: Bettino Craxi, Brera, Craxi, Zerbinati