Grant chiede scusa in tv di Franco Pantarelli
L'attore intervistato in diretta negli Usa, e la gente tifa per lui L'attore intervistato in diretta negli Usa, e la gente tifa per lui Grant chiede scusa in tv «E' vero, mi sono comportato male» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Che colpo per Jay Leno, nella guerra dell'audience della tarda serata: la prima uscita pubblica di Hugh Grant, dopo il fattaccio del Sunset Boulevard di Hollywood, è avvenuta nel suo spettacolo. Era dalla serata d'addio di Jimmy Carson, che iie era stato il «re» per decenni, che il suo «To Night Show» della Nbc non registrava un ascolto così alto. Per il primo quarto d'ora di Hugh Grant non c'è stata traccia e qualcuno cominciava a temere il bluff. E invece, eccolo arrivare. «Stasera c'è qualcosa di straordinario», dice Leno, e un brivido attraversa il pubblico in sala e i milioni di telespettatori a casa.«Se non ci credete ve lo mostro», incalza Leno, e corre, seguito dalla telecamera, verso l'esterno dello studio televisivo a Burbank, vicino Hollywood. Lì fuori c'è una ressa incredibile: giornalisti, fotografi e cameramen provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto tanta gente «comune». Una signora tiene un cartello con scritto «Io ti avrei pagato, Hugh». Un giovanotto sorride dietro un paio di occhiali neri ed è la copia esatta del divo. «Andate a casa, non c'è niente da vedere», grida in un megafono Jay Leno assumendo per burla il tono dei poliziotti quando vogliono porre fine a un assembramento, e intanto gongola e dice rivolto alla telecamera: «Vedete?». Poi torna dentro, annuncia Hugh Grant e lui appare, in impeccabile abito blu e decisamente imbarazzato. Il pubblico esplode. Per tre minuti buoni i due non riescono ad aprire bocca per gli schiamazzi della platea. Le frasi gridate non si riescono a capire, ma il senso è chiaro: Hugh, siamo con te. Quando finalmente si chetano, Leno attacca: «Cominciamo con la domanda numero uno», dice con aria innocente, e la platea esplode di nuovo. Tutti sanno, infatti, quale può essere la domanda numero uno a Hugh Grant, il divo più amato del mo¬ mento, il «successore di Cary Grant», il fidanzato di una bellissima modella che si fa pescare dai poliziotti mentre nella sua automobile si fa trastullare (dietro compenso di 40 dollari) da una signora che batte sul Viale del Tramonto di Hollywood e che come «voto» gli assegna un 6. La domanda e la risposta la troverete in questa stessa pagina, ma quel che conta qui è vedere se hanno o no soddisfatto le brame della platea e dell'audience. Di sicuro, quelli che si aspettavano un dialogo piccante fra Hugh Grant e Jay Leno sono rimasti un po' insoddisfatti. Hugh - che faceva di tutto per apparire disinvolto ma si vedeva benissimo che era molto teso - non ha fatto che ripetere di essersi «comportato male», di avere molto apprezzato la reazione del pubblico e di stare lavorando sodo con la sua Elizabeth per «superare» la vicenda. Gli sforzi insistenti di Leno per farlo un po' «debordare» sono stati piuttosto vani, fino al momento in cui si è parlato del nuovo film di Hugh, «Nine Months», che esce proprio oggi. «E' proprio un bel film, lo dico nonostante non sia avvezzo a soffiare da solo nella mia tromba», ha affermato l'attore. Voleva dire che non ama vantarsi, ma il pubblico si è abbandonato a una fragorosa risata perché «soffiare nella tromba» era proprio ciò che Divine Brown stava facendo quella sera. Un altro film sta per uscire con la storia degli amori di Grant. C'è la scena di Sunset Boulevard, rifatta da due attori. Titolo: «Quattro matrimoni e una puttana». E per Grant ci sono problemi con la giustizia anche in Inghilterra: dovrà rispondere di eccesso di velocità per essere stato ripreso da una telecamera della polizia mentre guidava a oltre 150 chilometri all'ora. L'attore avrebbe dovuto comparire ieri al tribunale di Exeter ma non si è presentato trovandosi appunto negli Usa. Franco Pantarelli
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