Givenchy, l'ultima passerella

Civenchy, l'ultima passerella Parigi, abbandona la moda per stare accanto al compagno malato Civenchy, l'ultima passerella La platea in lacrime saluta lo stilista PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Ieri al Grand Hotel scorrevano fiumi di lacrime. Colta da irrefrenabile commozione la platea ha salutato l'ultimo défilé d'alta moda di Hubert de Givenchy che ha deciso di ritirarsi. Singhiozzavano le clienti sulle note deH'«Inno alla Gioia» sovrastate dalle ovazioni standing. Trattenevano il pianto le 50 sartine in camice bianco, spinte in pedana come top dallo stesso sarto stretto alla fedele première. Ma evento speciale - anche un esercito di colleglli del grande stilista aveva gli occhi lucidi. C'erano Valentino e Yves Saint Laurent (accanto al socio Pierre Bergé). Quindi Cristian Lacroix, Oscar de la Renta e Paco Rabanne. E ancora Scherrer, Renzo, Miyake e Carven (che oggi con una mostra festeggia 50 anni di attività). Non mancava all'appello neppure Bernard Arnault, amministratore delegato del gruppo Lvmh (che possiede insieme con la maison Givenchy quelle di Dior, Kenzo, Lacroix e Celine). Tutti lì per l'addio a un grande dello chic che esce di scena dopo 44 anni di attività. Il motivo? «La moda è diventata un circo», dice lui, ma i ben informati sostengono che invece il creatore se ne vada per restare accanto al suo compagno malato. In pedana scivolano le ultime creazioni di uno stile che oggi appare noiosamente elegante ma che un tempo ha fatto sognare migliaia di donne come Caroline di Monaco e Audrey Hepburn. Sono impeccabili i tailleur ad astuccio che slanciano la silhouette, mentre i tubini neri da cocktail illuminano il volto con scolli incorniciati da piumette e jais. E prima ancora che il défilé termini si viene a sapere (alla faccia del tatto...) che il sessantottenne stilista sarà sostituito a novembre dallo stravagante John Galliano (35 anni), famoso per i suoi tagli sbiechi e i drappeggi ispirati a Poiret. Capelli lunghi trattenuti da treccine rasta, uno stile totalmente opposto a quello di Givenchy. Questo è Galliano. Ma il suo genio abbinato a una buona dose di sregolatezza assicurano alla Lvmh che pare gli versi 320 mila dollari a collezione porteranno nuova linfa alla griffe. «E' un genio ma deve essere controllato», commenta Versace. «Possiede una grande immaginazione ma non sono sicuro che tecnicamente conosca tutto quel che serve per creare un abito», ribatte Valentino. «Sarà eccitante avere John Galliano nell'alta moda», aggiunge Lagerfeld. Meno eccitante del solito invece è stata la collezione di Chanel che somiglia sempre più alle due linee disegnate dal kaiser (Lagerfeld e Chloè) e sempre meno allo stile mutuato da Coco. L'idea di base più carina consiste nell'abito che simula il tailleur con accorgimenti trompe l'oeil. Infiocchettate code posticce, lunghe fino ai piedi, ondeggiano sulle schiene di Carla, Naomi e Claudia con le testoline sormontate da strutture porta cappelli. Copperfield è nascosto dietro a una piglia, ma tiene d'occhio Claudia. Sembrano ingessate e non particolarmente fascinose le modelle venute dall'Est scelte da Ungaro che però fa centro con una collezione ricca di trovate. Sophie Marceau col pancione e una filiforme Sean Young apprezzano le tuniche in velluto devoré da portare sui pantaloni di tweed per nascondere i fianchi generosi. Mentre Ainouk Aimé loda le giacche dalle spalle sellate. L'attrice sarà a Roma nei prossimi giorni dove Ungaro - invitato al défilé «Donna Sotto le Stelle» - celebrerà sulla scalinata 30 anni di carriera. Antonella Ama pane na creazione di Ungaro sulla passerella parigina e i drapelli lurasta, a quellliano. una bassicuversi 3porter«E' untrollatsiede giungedel solne di più allser (Lmeno L'ideanell'abaccorgchettaai piedCarla, line socappedietrochio CSemcolarmnute dperò fricca col paYoungvelluttalonifianchAimé sellat Una creazione di Ungaro sulla passerella parigina

Luoghi citati: Monaco, Parigi, Roma