Abete: caro Fazio non alzare i tassi di Stefano Lepri
Il monito del governatore scuote il Paese. Masera: Bankitalia contraria alla manovra bis Il monito del governatore scuote il Paese. Masera: Bankitalia contraria alla manovra bis Abete: caro Fazio, non alzare i tassi «Fate subito la finanziaria, il vero problema è la lira» ROMA. «Non credo che Fazio abbia voluto chiedere al governo una manovra fiscale aggiuntiva per quest'anno» dice il ministro del Bilancio Rainer Masera, e pare proprio che sia cosi. Fondata è invece la minaccia di un nuovo aumento del tasso di sconto: tanto basta per creare lo scompiglio, con la stagione che corre. Le parole del governatore della Banca d'Italia sulla crescita economica da «moderare», pochissime parole concesse per cortesia ai giornalisti che insistevano, su un marciapiede della Bahnhofplatz (piazza della stazione) di Basilea, accendono un dibattito nazionale. L'avvertimento sul tasso di sconto non è nuovo, visto che Fazio l'aveva lanciato nella sede solenne dell'assemblea della Banca d'Italia, il 31 maggio, e ripetuto con più chiarezza in Parlamento il 15 giugno. Forse alcuni si sono stupiti che lo abbia mantenuto adesso, dopo la riduzione del costo del denaro negli Stati Uniti e in Giappone, e quando matura l'attesa per un calo - determinante per noi - anche in Germania. Il presidente della Confindustria, Luigi Abete, interpreta a suo modo: il messaggio di Fazio «appare come un invito al Parlamento perché approvi con celerità la riforma delle pensioni, e al governo per una veloce definizione della legge finanziaria '96». «Il rialzo dei tassi- dice Abete- sarebbe inutile, produrrebbe soltanto un allargamento del divario tra aree forti e aree deboli». La «causa vera» è l'«eccessiva svalutazione della lira». A sondare la Banca d'Italia, pare di capire che questo sia vero. ma non sia tutto. Le preoccupazioni sono rivolte da tutti i lati: verso le imprese perché aumentano troppo i listini, verso i sindacati che minacciano di rompere la tregua salariale, verso il governo che per timore di un Parlamento senza maggioranza tarda a preparare la legge finanziaria, e potrebbe presentarne una non abbastanza incisiva. E' vero che non si sollecitano interventi immediati sul bilancio '95, ma i mercati finanziari chiedono impegni chiari e tempestivi sul '96; solo la loro fiducia può far risalire la lira, alleggerire così le tensioni sui prezzi. I conti dello Stato stanno andando bene, e la legge finanziaria '96 «sarà altrettanto rigorosa» ribatte Masera che è un uomo di puntiglio, senza polemizzare apertamente ma con una analisi in parte diversa da quella della Banca d'Italia. Le stime sul deficit pubblico '95 continuano a migliorare: si potrà forse restare sotto i 130.000 miliardi calcolati due mesi fa. La lotta all'inflazione, secondo il ministro del Bilancio, «richiede comportamenti coerenti in primo luogo delle forze sindacali che, pur di fronte a una situazione di tensione devono considerare quello che significherebbe mettere in discussione la politica dei redditi». «Quelli che continuano a crescere sono i margini di profitto, il costo del lavoro è diminuito» protesta dalla Cgil il responsabile della politica economica, Stefano Patriarca. «A fine anno chiedere¬ mo che nelle busto-paga dei lavoratori sia recuperato lo scarto tra l'inflazione reale e quella programmata» annuncia Pietro Larizza, segretario generale della Uil. Cosi, con gli industriali che puntano il dito contro il governo, il governo che si appella ai sindacali, i sindacati che si agitano, i commenti alle parole di Fazio fanno tornare al mittente l'immagine di una situazione fragile. Il denaro più caro non piacerebbe ovviamente alle imprese che ne hanno bisogno, non piacerebbe nemmeno ai sindacali che temono per l'occupazione, non piace ai politici che lo sanno impopolare. Tra lo voci ascoltati; a Montecitorio, gli esponenti del Polo sono nettamente critici verso il governatore, quelli del centro-sinistra lo comprendono: «Bisogna fare subito la legge finanziaria a cominciare dalle priva tizzazioni» dichiara Vincenzo Vi sco del pds. Ma chissà che i moniti non servano ad allontanare il rischio che denunciano: ieri i lassi di interesse di mercato sono nettamente scesi, le aste dei Bot e dei Ciz sono andate bene. Stefano Lepri
Persone citate: Abete, Luigi Abete, Masera, Pietro Larizza, Rainer Masera, Stefano Patriarca
Luoghi citati: Basilea, Germania, Giappone, Roma, Stati Uniti
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