Nel pozzo un volo di morte

Lecce, il corpo recuperato dopo 4 ore di tentativi in un cunicolo di 60 metri Lecce, il corpo recuperato dopo 4 ore di tentativi in un cunicolo di 60 metri Nel poxzo, un volo di morte Ragazzo di 13 anni: precipitato mentre giocava LECCE. Ieri era il suo tredicesimo compleanno. Luca Greco, un ragazzino minuto, la terza media appena conclusa, lo festeggiava giocando con gli amici e con una gazza ferita; volevano aiutarla, l'avevano adottata. Luca è precipitato in un pozzo artesiano cadendo da un albero, un volo di quasi sessanta metri. I Vigili del fuoco e un gruppo di speleologi hanno tentato di riportarlo in superficie più volte. Ci sono riusciti dopo quattro ore e tre tentativi falliti. Ma il suo cuore non batteva più. Dai primi accertamenti, la morte sarebbe sopravvenuta dieci minuti dopo la caduta nel pozzo. I soccorsi sono stati molto difficoltosi. La testa di Luca era lì, a portata di mano. Il corpo impigliato in una strettoria di trenta centimetri, a 56 metri di profondità. Francesco, il secondo speleologo che è sceso nel pozzo, è riuscito a toccarlo, ma non ce l'ha fatto a imbragarlo per tirarlo su. Hanno calato anche un microfono per captare la sua voce. Niente. Un altro speleologo l'ha toccato e, allungando la mano, è riuscito a ripulirgli la bocca dal terriccio. Luca non ha reagito. Poi, il quarto speleologo ce l'ha fatta. Il corpo di Luca è stato tirato su. Non era ancora mezzanotte. II sostituto procuratore della repubblica Giuseppe Capoccia ha dato due ipotesi sull'accaduto: la prima è quella che Luca sia precipitato nel pozzo nel tentativo di recuperare il pallone con il quale stava giocando con alcuni amici; l'altra che il ragazzo possa essere entrato nell'atrio dell'asilo per giocare con i suoi coetanei e abbia sfondato le assi che coprivano 1' imboccatura del pozzo saltandovi sopra. Questo pozzo artesiano che ha fatto rivivere una tragedia simile a quella di Vermicino (era il giugno dell'81, morì Alfredino Rampi, 6 anni) si trova all'interno della scuola materna di Nociglia, un paesino a quaranta chilometri da Lecce. L'asilo era rimasto aperto sino a giugno. Ieri sera era deserto, circondato dal recinto che probabilmente Luca e i suoi amici hanno scavalcato. Il ragazzo è salito sull'albero dov'era la gazza. Forse è scivolato ed è caduto sull'esile copertura del pozzo, che ha ceduto. Luca è precipato. Il pozzo, profondo circa 120 metri, è largo mezzo metro all'imboccatura, ma via via si restringe. Il ragazzo è rimasto incastrato in quest'imbuto. I suoi amici hanno dato l'allarme. I carabinieri della stazione di Nociglia hanno chiesto subito l'intervento dei Vigili del fuoco. Poi sono arrivati anche gli speleologi del gruppo Andronico di Lecce, quelli di Bari e di Taranto. Sono cominciati così i soccorsi. Figlio di un sottufficiale dell'Aeronautica militare, Giovanni, che con la moglie era sul posto a seguire le fasi del salvataggio, Luca Greco ha un fratello di 9 anni, Daniele, e una sorellina di un anno e mezzo. Nel pomeriggio era uscito con i suoi amici e si era diretto all'asilo. Era qui, nel giardino della scuola materna, che avevano adottato una gazza ferita. I tentativi di tirarlo fuori sono stati simili a quelli di Vermicino. I primi speleologi si sono calati nel pozzo per ripulirlo dai detriti e per allargare il cunicolo. Il primo tentativo è sta- to solo preliminare. Al secondo, Luca è stato raggiunto e sfiorato. Uno degli speleologi, Francesco, ha raccontato di averlo visto da vicino, ma ha aggiunto di non averlo sentito respirare. Questa testimonianza ha gettato nello sconforto i soccorritori. Che però non si sono arresi e hanno continuato a lavorare. Il terzo degli speleologi che si è calato nello strettissimo budello. Paolo Solombrino, si è avvicinato a Luca al punto da potergli toccare il volto e la bocca, ripulendola per facilitare la respirazione, ma anche questa volta Luca non ha reagito. Le speranze di salvarlo si sono fatte veramente flebili. Il fatto che per tre ore non avesse dato segni di vita ha fatto subito intuire che non c'era più niente da fare. Al quarto tentativo, il ragazzo è stato portato in superficie, ma vani sono stati i tentativi di rianimarlo. Tonio Aitino Un'immagine di 14 anni fa: la mamma di Alfredino davanti al cunicolo

Persone citate: Alfredino Rampi, Giuseppe Capoccia, Luca Greco, Paolo Solombrino

Luoghi citati: Bari, Lecce, Nociglia, Taranto