«In pericolo il pool di Caselli» di Francesco Grignetti

«In pericolo il pool di Caselli» «In pericolo il pool di Caselli» «Dopo Milano nel mirino c'è Palermo» IL VICE PRESIDENTE DELLA CAMERA ROMA ON capisco come si possa dire che la mia proposta nasconde un allungamento dei tempi. Al contrario. E' una bella accelerata». La proposta di Luciano Violante per sbloccare la legge sulla custodia cautelare, «avanzata a titolo personale», finora non ha suscitato grandi entusiasmi. Anzi. Gli sparano contro anche dal suo partito. Così, ieri, presentando il libro di Alex Stille, «Nella terra degli infedeli», il vicepresidente della Camera ha approfittato dell'occasione per rispondere ai critici. Onorevole Violante, la sua proposta di tagliare a metà la riforma piace a pochi. «Guardi, io dico che alla Camera abbiamo sedute sulle pensioni, mattina e pomeriggio. Ma il testo sulla custodia cautelare si può varare in un'ora e far sì che già sabato sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Si vari subito quello su cui c'è intesa, insomma, e si approvi il resto entro l'estate. Lo ripeto, si può fare in un'ora. La maggioranza c'è. E' sul resto che non c'è ancora l'intesa». Pino Arlacchi, tanto per fare un nome, non sembra affatto convinto. «Arlacchi gode di una certa in¬ dipendenza nel nostro gruppo. Io non posso mica costringerlo a votare se non vuole. Comunque sulle norme che riguardano le libertà personali la maggioranza c'è». Ma quelli del Polo dicono che la sinistra ci fa una brutta figura. Che al Senato vi eravate impegnati su un'altra mediazione. «Questa è una logica militare! Non è che siccome le cose sono andate in un certo modo al Senato debbano andare così anche alla Camera. E mi lasci dire che esistono due tipi di garantismi. Uno dialettico che cerca di riequilibrare i rapporti tra cittadino e Stato. E uno ostativo che serve a bloccare e rinviare le indagini». Sono sul piede di guerra anche gli avvocati. «E qui forse io mi sono spiegato male. Ma d'altra parte ho parlato dal palco di un congresso e non potevo produrmi in una lezione di procedura penale. Adesso possiamo ragionare sul merito della mia proposta. Dunque io dico sì alla parte sulla custodia cautelare, sì alla modifica dell'articolo 371 bis e sì al libero accesso al registro degli indagati. Dico no, invece, all'interrogatorio da parte del gip prima del pm, perché non ne vedo l'utilità ma solo i tantissimi impacci. E no alla possibilità di stralcio, perché i processi si frammenterebbero in mille pezzi». Cioè, secondo lei, il pm non potrebbe arrestare un testimone per false dichiarazioni. Eppure i procuratori, Caselli e Vigna in testa, sono contrarissimi. «Sono contrari? Pazienza. Io dico che il reato esiste e merita un procedimento penale. Non l'arresto in flagranza. Anche perché non è vero che il fine giustifica i mezzi. E poi diciamolo: questi sono atti che danno forza al momento investigativo, ma non al processo. Servono semmai a indurre le persone perché facciano dichiarazioni più conformi ai desideri dell'accusa. E non mi si venga a dire che può inquinare le indagini, perché a quel punto, smascherato il falso, non c'è più nulla da inquinare». Conferma anche la consegna del silenzio per i magistrati? «Certo. Niente di nuovo. Avevo presentato una proposta di legge due legislature fa. Io dico Wm hi io-i >-->>; che un magistrato non deve rilasciare dichiarazioni in merito a un processo in corso. Anche perché così invita la difesa a dichiararsi a sua volta. Alla fine, il risultato è che il processo lo facciamo sui giornali». Intanto, mentre si discute sulla custodia cautelare, lei lancia l'allarme sul pool di Palermo. «Sì, dobbiamo stare attenti perché tutto quello che si può fare contro il pool di Milano, poi sarà fatto contro Palermo. Quando si indagherà a fondo sui meccanismi di riciclaggio e sulle sedi in cui è depositato il denaro frutto delle tangenti, si scoprirà che i meccanismi e i depositi sono uguali a quelli mafiosi. Si scopriranno singolari coincidenze. Chi è legato a processi di corruzione o di mafia ha comunque vantaggio che questi processi non riescano ad andare avanti. Attaccare l'una o l'altra Procura non importa, purché questo lavoro sia ostacolato». Francesco Grignetti Luciano Violante, pds, vicepresidente della Camera

Persone citate: Alex Stille, Arlacchi, Caselli, Luciano Violante, Pino Arlacchi, Vigna

Luoghi citati: Milano, Palermo, Roma