I due rivali: non siamo fuori gioco

I due rivali: non siamo fuori gioco I due rivali: non siamo fuori gioco Rominger e Berzin decisi ad attaccare sui Pirenei SERAING DAL NOSTRO INVIATO Quanto piacciono le cifre a Indurain. Vietandosi di esultare, ci informa: «Sommate i distacchi di sabato e di ieri e avrete il vantaggio che ho preso l'altr'anno nella cronometro di Bergerac». Eseguiamo: 1 '02" a Liegi e 58" a Seraing su Rominger. A Bergereac due minuti su Rominger. Questa volta Miguel ha diviso in parti eguali la fatica. Berzin a Bergerac non c'era,fermiamoci allo svizzero, basta e avanza. Resta da ricordare che da Bergerac a Parigi Indurain trascorse in giallo la vacanza. Una voce: probabile ritiro dopo le Olimpiadi di Atlanta. Tanto per chiarire come il navarro sbriga le sue faccende, eseguiamo un salto all'indietro. Tour 1992, cronometro di Lussemburgo: De Las Cuevas a 3', Bugno a 3'41". Tour 1993, cronometro di Lac de Madines: Bugno a 2'11", Breukink a 2'22", Rominger a 2'42". Stesso Tour e cronometro conclusiva: primo Rominger, Indurain a 42", tanto non contava. Vincerà dunque il quinto Tour consecutivo? «C'è tempo, troppo presto per dire sì». Una vecchia risposta. Rominger, molto composto: «Bisogna aspettare i Pirenei e io li aspetto. Nell'ultima settimana di solito Indurain non dà il meglio di sé». Qualcosa da rimproverarsi? «Dovrei rimproverarmi perché ho perso cinquantotto secondi? Ma andiamo». Dove andiamo? Da Berzin. Il giovane e deludente russo, tenuto sino a venerdì scorso in somma considerazione da Indu¬ rain, mica è afflitto: «Ci ho rimesso un minuto e mezzo, poco più del previsto. Ho avuto qualche difficoltà nel finale. Ma il traguardo del Tour, il traguardo vero, è ancora lontano». Che destino, la Gewiss. Prima Berzin si scorna con Ugrumov, poi Ugrumov esce di scena e gli succede Rijs. Lo stratega Bombini si ripete: «Non si ostacoleranno, meglio averne due forti anziché uno solo. Rijs è intelligente, sa come comportarsi». «So come comportarmi», conferma il danese Rijs, sorprendente antagonista di Miguel. «Credo di essermi comportato benissimo in questa crono». Agli italiani. Pantani: «Vediamo che cosa succede nel giorno di riposo. La storia del bacino che mi si sposta è preoccupante e dolorosa. Purtroppo non ho notizie di gente guarita in corsa. Se resisto, provo a darmi da fare in salita. La cronometro? E che dovevo fare nella cronometro, io?». Chiappucci: «Non mi sorprende il mio risultato, sono un apprendista cronoman, se riuscirò a correrere fino a quarant'anni non escludo di poterne vincere una. La forma è buona, vado in montagna carico di speranze». Bugno (con foruncolo al sopTassella): «Badavo a difendermi e come difensore di me stesso mi ritengo soddisfatto. Niente scuse, è andata com'è andata, quello che ho perso ho perso. Penso di migliorare». Il grande Fausto Coppi era solito dire: «Se al via di una tappa importante un campione ti saluta, significa che è cotto». Rominger e Berzin ieri a Huy salutavano tutti. (g. ran.]

Luoghi citati: Atlanta, Lussemburgo