«Lei era vicina a me l'ho sentita morire»

«Lei era vicina a me Mio sentita morire» ODISSEA NEL BUIO «Lei era vicina a me Mio sentita morire» STAVO per lasciare il supermercato dove lavoravo, portandomi via una bottiglia di gazzosa. Poi ho sentito l'edificio tremare, e ho cercato di fuggire. Ma non c'era posto dove andare, tutto intorno a me è crollato in un attimo. Mi sono piegato sul ventre e ho cercato di ripararmi». Con queste parole Choi Myong-Sok ha raccontato l'inizio della sua disavventura, riandando al giorno in cui avvenne la catastrofe, il 29 giugno scorso. Lo ha fatto dal letto dell'ospedale Santa Maria di Seul dove è stato ricoverato. «I muri sono venuti giù e il soffitto è caduto - prosegue il racconto del giovane sopravvissuto -, Gli ascensori si sono bloccati e si sono schiantati come giocattoli. Impiegati e clienti urlavano in preda al terrore. E' stato un vero inferno». Ma a Choi Myong-Sok è andata meno male di come poteva: «Mi sono trovato al buio, ma non ero ferito. Peggio di me stavano altre persone che erano ri- maste schiacciate sotto alle macerie e che sentivo lamentarsi». Il giovane ha dovuto assistere all'agonia di due compagne di sventura, due donne i cui corpi erano bloccati dai detriti: «Sono morte a un giorno di distanza una dall'altra. Una è stata soffocata dal fumo degli incendi che si sono sviluppati subito dopo il crollo, l'altra è rimasta annegata a causa dell'acqua spruzzata dai pompieri per spegnere le macerie in fiamme». «Una di loro - prosegua il racconto di Choi Myong-Sok -, una commessa di nome Lee Sung-Yun, poco prima di morire mi ha chiesto di avvertire la sua famiglia. Per me è stato il momento peggiore. Rimasto solo, ho davvero creduto che non cé l'avrei fatta». E invece il giovane è rimasto vivo, e dopo un po' gli si è posto il problema del bere e del mangiare. ((Avevo sete, ma l'acqua delle pompe era troppo calda»; questo, però, solo all'inizio: quella stessa acqua infatti, in- sieme a quella delle piogge cadute nelle successive 48 ore, gli ha poi salvato la vita. «L'acqua filtrava tra le lastre di cemento, io la raccoglievo con il fazzoletto e me la facevo gocciolare in bocca». Quanto al mangiare, non c'era molto a di¬ sposizione: «L'unica cosa da fare era masticare del cartone pressato che avevo a portata di mano». Poi c'era il problema della paura e dello sconforto: «Pensavo ai miei genitori, ai miei amici. Pensavo che sarei morto. Ce¬ rano altre persone intorno a me, tutte morte». Ma ogni tanto la speranza si ridestava, per poi essere crudelmente disillusa: «Più di una volta ho sentito che scavavano vicino, chiamavo disperatamente aiuto. Ma poi le voci si allontanavano, sempre». Il racconto prosegue: «Cercavo di dormire il più possibile, per evitare di fare brutti pensieri. Poi ho sentito ancora i soccorritori vicini, ho gridato "salvatemi, vi prego salvatemi, acqua presto!", perché proprio non resistevo più. Stavolta è andata bene! Mi hanno risposto, ho sentito scavare vicinissimo a me». «Io sono vivo, io sono vivo» è la frase che hanno sentilo i soccorritori da sotto terra. ((All'improvviso c'è stato un forte rumore - dice Choi Myong-Sok - e poi la luco», luce che peraltro non era in grado di sopportare tanto da doversi proteggere gli occhi con uno straccio. La sua prima frase, una volta finito l'incubo, è stata «voglio bere una coca-cola». «Mi sembrava fossero passati soltanto cinque giorni. Comunque, anche se ora so che i giorni erano dieci, Testo convinto che ci siano ancora dei sopravvissuti là' sotto». Choi Myong-Sok conclude con una promessa: «Ai miei genitori dico che d'ora in poi sarò un figlio migliore». [e. st.] I RECORD DI SOPRAVVIVENZA 40 GIORNI: a Lisbona il 10 dicembre 1755 dieci persone vengono salvate dai detrìti che le hanno sepolte il 1 ° novembre 1755, in occasione di uno storico sisma 18 GIORNI: a Messina il 15 gennaio 1909 esce dalle macerie (scavandosi da solo un cunicolo) un giovane sepolto vivo dal terremoto del 28 dicembre 1908 8 GIORNI: il 10 dicembre 1980 in Irpinia viene salvato il «nonnino del terremoto», un centenario sopravvissuto sotto i detriti al sisma del 23 novembre 13 GIORNI: un record animale, quello del cagnolino Pick, estratto vivo il 30 gennaio scorso dopo il sisma di Kobe.(in Giappone) del 17 gennaio

Persone citate: Choi, Choi Myong-sok

Luoghi citati: Giappone, Lisbona, Messina