In carcere 16 ufficiali di Marina
In carcere 16 ufficiali di Marina Avrebbero incassato centinaia di milioni da imprenditori e ditte fornitrici In carcere 16 ufficiali di Marina Brindisi, scandalo tangenti sugli appalti dell'Arsenale BRINDISI NOSTRO SERVIZIO Accusati di avere preteso mazzette per garantire gli appalti dell'Arsenale, 16 alti ufficiali della Marina militare sono stati arrestati ieri mattina dai carabinieri. A 14 di loro sono stati concessi gli arresti domiciliari. Ma per due capitani di vascello che hanno ricoperto l'incarico di direttore (grado di massima responsabilità all'interno dell'Arsenale) si sono invece aperte le porte del carcere militare di Santa Maria Lapua Vetere. L'«operazione Ancora» è scattata all'alba ed è stata possibile grazie anche alle testimonianze di imprenditori e fornitori taglieggiati. I loro racconti sarebbero risultati determinanti per inchiodare i 16 ufficiali, tutti di grado non inferiore a capitano di fregata. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi e da quelli della compagnia presso la Marina militare di Taranto. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Licci su richiesta del pubblico ministero Nicola Piacente, il magistrato che, proseguita l'inchiesta avviata un anno e mezzo addietro dal collega Michele Emiliano, ha messo a fuoco reati commessi nel periodo 199094. Secondo quanto emerso dalle indagini (non si conoscono ancora i nomi degli arrestati né i particolari delle operazioni, che verranno illustrati stamani dal pubblico ministero e dal procuratore della Repubblica Giordano Bruno), gli ufficiali avrebbero incassato centinaia di milioni da imprenditori e fornitori. L'inchiesta però è soltanto sila prima fase. Sviluppi pOLiebbs- ro esserci nelle prossime settimane. Non è la prima volta che, in Puglia, i militari finiscono nel mirino della magistratura. Un paio di anni fa un ufficiale e un dipendente del Genio Marina di Taranto vennero arrestati subito dopo avere incassato una tangente. Entrambi l'avevano pretesa da un imprenditore (che si era poi rivolto alla Procura della Repubblica facendo quindi scattare gli arresti) per assicurargli un appalto nell'Arsenale tarantino. L'estate scorsa esplose invece lo scandalo che portò all'arresto di decine fra ufficiali e sottufficiali, commissari di bordo, accusati di avere lucrato sui trasferimenti del personale imbarcato incassando stipendi che, in mancanza di una comunicazione sul trasferimento, la Marina continuava a pagare anche al comando delle unità navali su cui il personale non prestava più servizio. Tonio Aitino
Persone citate: Giordano Bruno, Giuseppe Licci, Marina Brindisi, Michele Emiliano, Nicola Piacente
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