In cella l'apprendista mostro

In cella l'apprendista mostro Choc a Londra, il suo obiettivo era di scuoiare e divorare le vittime In cella l'apprendista mostro Per fare pratica ha ucciso tre persone LONDRA. Ambiva a diventare Hannibal the Cannibal, il mostro de «Il silenzio degli innocenti» che scuoiava e azzannava le sue vittime. Ha fatto fessi gli psichiatri di Ipswich al punto da farsi dimettere dal manicomio con l'appellativo di «uomo piacevole e senza cattiveria» e si è fatto assegnare a un reparto dove poteva andare e venire indisturbato. Quindi e passato all'azione: ha strangolato una coppia di pensionati e ha massacrato suo padre tagliandogli gambe e braccia con una sega. Ma era soltanto per fare pratica: voleva prendere la mano per divorare qualcuno più giovane. I primi tre assassinati non erano di suo gusto: «Troppo vecchi», ha dichiarato. Tutta l'Inghilterra trema di raccapriccio e rabbia per il giudizio clinico dei medici che hanno permesso a Jason Mitchell, uno schizofrenico di 24 anni, di uccidere a suo piacimento. La storia di questo psicopatico con un penchant per l'omicidio avrebbe dovuto mettere sull'avviso l'equipe guidata dal dottor Raymond Goddard, che lo ebbe in cura in un reparto a stretta sorveglianza nell'ospedale psichiatrico St. Clement's, nel Suffolk. Ma la sua malattia fu attri¬ buita all'abuso di droga e alcol. Nel 1990 Mitchell, che è alto oltre un metro e novanta e ha un tatuaggio raffigurante un serpente che esce da un teschio sulla guancia sinistra, fu spedito dal tribunale in casa di cura a tempo indefinito dopo aver tentato di uccidere un sagrestano con una mazza da baseball. Alcune «voci», sintomo comune della schizofrenia, gli avevano detto di ammazzare un parroco che lo aveva ospitato in chiesa per una notte, credendolo un senzatetto. Il suo obiettivo era il religioso, ma aveva colpito il sagrestano perché era stata la prima persona a pararglisi davanti. Dopo tre anni passati in un reparto di massima sicurezza nel Surrey, Mitchell passò nelle mani del dottor Goddard, che lo dimise l'inverno scorso poiché non scorse in lui alcun segno di infermità mentale e decretò che la detenzione «non sarebbe servita». Il paziente fu trasferito in un reparto aperto, in vista del suo finale reinserimento nella comunità. Era un anno che non gli venivano somministrati psicofarmaci. La sera del 9 dicembre Jason, in preda all'irrefrenabile impulso di uccidere, uscì per recarsi a casa di suo padre. Mitchell strangolò il genitore, quindi lo smembrò con un'accetta e un grosso coltello. Sistemò il torso in camera da letto. Testa, gambe e braccia li nascose in soffitta. Duo giorni dopo, si acquattò nel garage di Shirley e Arthur Wilson, una coppia di pensionati allegri e molto pii che conosceva. Aspettò per duo ore il loro ritorno, e poi li assalì. Strozzò la donna con la sua sciarpa e imbavagliò l'uomo con un grembiule da cucina, prima di strangolarlo con un paio di collant della moglie. «Ho ucciso mio padre perché avevo sempre voluto farlo», disse Mitchell ai poliziotti inorriditi che lo catturarono nella casa paterna una decina di giorni dopo. Disse loro che uccidere gli aveva dato una sensazione piacevole e che non poteva più sopprimere questo bisogno. Anzi, aveva già prescelto la quarta vittima. 11 pubblico ministero ha spiegato: «L'imputato ha detto che voleva mangiare i Wilson e sud padre, ma erano troppo vecchi. Voleva qualcuno più giovane da mangiare, e le sue prime vittime dovevano servirgli per fare pratica». Maria Chiara Bonazzi Prima ha strangolato una coppia di pensionati Poi ha massacrato e segato il padre «Ma avrei voluto poter avere corpi più giovani» I due protagonisti de «Il silenzio degli innocenti». Il killer britannico ambiva a diventare come il cannibale del film

Persone citate: Arthur Wilson, Goddard, Jason Mitchell, Maria Chiara Bonazzi, Raymond Goddard

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Surrey