« I fondi neri dell'ufficio 37 »

Un uomo di Chirac svela i segreti della campagna « I fondi neri dell'ufficio 37 » Un uomo di Chirac svela i segreti della campagna IL «TRADITORE» CONFESSA APARIGI MMUTINAMENTO. Un fedele chiracchiano denuncia i fondi neri dell'Rpr, il partito del Presidente della Repubblica. Lo fa in un'intervista rilasciata ieri al quotidiano «Liberation», in cui dice tutto quello che sa sul ruolo svolto dalla tesoriera del partito, Louise-Yvonne Casetta, durante la campagna presidenziale. Il giudice Eric Halphen - che conduce l'inchiesta relativa alla gestione delle case popolari nella regione di Parigi - aveva arrestato Louise-Yvonne Casetta venerdì sera in seguito a una perquisizione nei locali del movimento gollista e l'aveva trattenuta l'intera notte sottoponendola a interrogatorio per la vicenda dei finanziamenti occulti finiti nelle casse dell'Rpr, tangenti ottenute su- gli appalti illegalmente concessi per la costruzione delle case popolari. Un interrogatorio serrato al termine del quale la tesoriera del partito era stata rilasciata. Contemporaneamente, ieri mattina, arrivava in edicola «Liberation» con l'intervista di denuncia. Il «delatore» si chiama Didier Delaporte, ha 33 anni, è agente commerciale. Fa parte dell'Rpr dal '90, nel corso della campagna presidenziale è stato membro dello staff di Louise-Yvonne Casetta. La decisione di vuotare il sacco l'avrebbe presa in seguito a un avvertimento ricevuto mercoledì scorso, ovverossia un pestaggio subito sulla pubblica via parigina, tre aggressori contro lui solo. Delaporte è stato a sua volta interrogato dal giudice Halphen, con il quale si è messo in contatto subito dopo ^avvertimento». Da tempo erano note le sue intenzioni di rivelare le dubbie manipolazioni finanziarie di cui dice di essere stato testimone. L'incidente dello scorso mercoledì ha fatto precipitare la situazione. «Casetta passava il suo tempo a negoziare fondi» afferma Delaporte nell'intervista. «Quando Chirac è risalito nei sondaggi, gli sponsor si sono fatti più numerosi. Certi venivano all'ufficio 37 con dello valigette ammanettate al polso». Sotto gli occhi del testimone Delaporte passarono finanziatori illegali del peso di Guy Dejouany, il presidente della Compagnie Generale des Eaux. Delaporte stesso venne incaricato in varie occasioni di recapitare buste chiuse a enti di sostegno (come la società Square Production che assicurò prestazioni audiovisive durante la campagna) utilizzati dall'Rpr per la circolazione del denaro sporco. Una volta, «pieno di curiosità», Delaporte aprì la busta. «Conteneva quattro mazzette di biglietti da 500 franchi. In altre parole 250 mila franchi. Non avevo nessuna idea dell'uso di quei fondi. Ma sono la prova che i conti della campagna sono stati truccati». Una parte dei doni ufficiali al partito, fatti tramite assegni, non sarebbero inoltre stati denunciati dalla tesoriera, e successivamente riversati su conti segreti aperti presso la banca Rivaud. Louise-Yvonne Casetta, tuttora vestale delle casse Rpr, gestirebbe un circuito finanziario con punti d'appoggio in Svizzera, nel Liechtenstein e a Jersey. «Penso che l'inchiesta farà luce su storie di arricchimenti personali» concludo Delaporte A suo parere, chi deve particolarmente temere il trionfo del¬ la verità è il primo ministro Alain Juppó. Ma la denuncia di Delaporte si ferma lì. Il presidente Chirac ne resta fuori, si sarebbe a sua volta fatto raggirare, circondandosi di persone non fidate. «So che lui è ipcr-onesto» dice Delaporte. All'Rpr le dichiarazioni di Delaporte non sono piaciute. Appena diffusa la notizia del rilascio da parte del giudice Halphen di Louise-Yvonne Casetta al termine del lungo interrogatorio, il segretario generale del partito Jean-Frangois Mancel ha annunciato che ha deciso di denunciare per diffamazione tanto il quotidiano ospite «Liberation» quanto l'intervistato Delaporte colpevole di «gravi menzogne». Non solo: all'Rpr affermano che Didier Delaporte è per loro un perfetto sconosciuto. [g. b.l Arrestata e rilasciata la tesoriera del partito gollista Il presidente francese Jacques Chirac

Luoghi citati: Jersey, Parigi, Svizzera