Adottate un pipistrello

Adottate un pipistrello! Adottate un pipistrello! Succede in Australia, ecco come si fa COME allattare il vostro pipistrello: è il titolo di un opuscolo esposto alla «Bat House», un centro di ricerca nel cuore della foresta pluviale del Nord Queensland australiano. L'opuscolo spesso è macchiato dal «ricordino» di Suky, che pende capovolta sopra la vostra testa. Suky è una volpe volante (Pteropus conspicillatus), specie ristretta alla fascia costiera del Nord Queensland (che ospita altre due specie del genere Pteropus: P. alecto, P. scapulatus). Le volpi volanti sono megachirotteri, mammiferi alati con apertura alare fino a 106 centimetri. Coperti da folta pelliccia, sono fomiti di un patagio che unisce quattro lunghe dita degli arti anteriori, da cui sporge un primo corto dito a uncino usato per gli spostamenti arborei quadrupedi, e di un uropatagio ridotto lungo gli arti posteriori muniti di robuste unghie con cui si tengono appesi ai rami. Sono soprattutto frugivori con bocca chiusa lateralmente e lingua a papille centrali cornee atta a raspare i frutti. Vivono sugli alberi in campi permanenti il cui perimetro è difeso da maschi adulti contro i predatori: pitoni e aquile. Hanno un complesso sistema sociale usando più di venti diversi richiami per comunicare. Diffusi nella fascia tropicale afro-asiatico-australiana, c'è chi li arrostisce come in Madagascar e chi li avvolge in pannolini come in Australia, dove studi approfonditi sul comportamento giovanile in natura dello P. conspicillatus sono alla base di un «programma di adozioni», nato per compensare le stragi continue dei megachirotteri, spiegato nell'opuscolo. E' una vera lista di allevamento comparato che illustra le tappe di crescita in natura, e propone alle «madri adottive» altrettante tappe, settimana per settimana, di alimentazione e alloggiamento, vere cure parentali in rapporto all'età dei cuccioli orfani fino alla loro indipendenza e al rilascio in natura. L'età dei cuccioli si può valutare in base alla lunghezza degli arti rapportata a una tabella che stabilisce anche le dosi del cibo, cioè latte artificiale a formula appropriata, da fornire. Nasce un solo piccolo, peloso con occhi aperti. Per le prime 4 settimane non può regolare la sua temperatura corporea, resta attaccato alla madre assorbendone il calore; a testa in giù avvolto dalle sue ali nel dormitorio, e tramite 4 piccole zanne ricurve che si bloccano attorno al capezzolo quando è in volo. «Per le prime 4 settimane dovrà essere avvolto in panni che lo terranno caldo e fermo, e posto a testa più bassa delle zampe in un cesto con stracci di lana e nutrito con il latte-formula da una bottiglietta di non più di 100 mi munita di una tettarella, che terrà sempre azzannata poppando e dormendo». Verso le 6-8 settimane perde le zannette e la notte la madre lo lascia appeso al ramo-asilo, di giorno lo allatta e il piccolo comincia a sbattere le ali. COLLETTA di Castelbianco, minuscolo borgo medioevale affacciato sul mare di Albenga, Riviera ligure di Ponente, abbandonato dai suoi abitanti alla fine del secolo scorso, ha dormito un sonno di pietra per più di cent'anni. In questi mesi, come la Bella Addormentata, si risveglia e, di colpo, entra da protagonista nell'era della telematica. Una società immobiliare piemontese, la Sivim di Alessandria (con esperienza nella ristrutturazione di edifici antichi e in costruzioni di avanguardia), lo ha acquistato, l'architetto Giancarlo De Carlo (autore del recupero di preziosi complessi architettonici come la Cittadella universitaria di Urbino, l'Università di Pavia, il collegio dei Gesuiti di Alessandria, piazza Federico II di Iesi) ha firmato il piano dei lavori. Obiettivo: conservare integralmente le caratteristiche del borgo, rimasto miracolosamente integro (l'abbandono degli abitanti, emigrati in massa nella vicina Costa Azzurra, ha evitato le brutte innovazioni che hanno deturpato molti paesini della stessa zona), ricavarne unità abitative a misura d'uomo, e dotarle di infrastrut- «Così necessiterà di una rete sopra il cesto su cui aggrapparsi ed esercitare i muscoli alari». A 10-12 settimane si appende da solo e fa piccoli voli all'interno dell'albero-dormitorio, s'allatta e sorbisce il succo di frutti masticati dalla madre. ((Al latteformula si dovranno aggiungere pezzetti di frutta e si dovrà preparare un ambiente spazioso ma chiuso per il suo primo volo». Ormai dalle 14-16 settimane il cucciolo vola all'interno del campo-dormitorio, e fuori con la colonia in cerca di frutta, s'allatta occasionalmente. Verso la 24" settimana, isolatosi in un'area della colonia (pesa 450 grammi), è indipendente dalla madre. «E' questo il momento in cui verrà posto con altri giovani, nella gabbia di liberazione, dove c'è frutta a volontà e lo sportello aperto. Così a 30 settimane le VI madri adottive saluteranno i giovani che sono andati via per formare una nuova colonia». Il momento più difficile è quando il cucciolo comincia a volare. 1 tappeti saranno i più bersagliati dai bombardamenti di scoloranti (urina, feci), i ventilatori dovranno essere spenti, il conto del veterinario potrebbe essere molto salato. I soprammobili tremeranno al motocross notturno. Ma soprattutto gli adorati cuccioli di notte si trasformeranno in veri «vampiri» assetati di profumo, shampoo, detersivi e lozioni che curiosissimi succhiano e leccano con conseguenze disastrose. Malgrado ciò alcune mamme adottive australiane si affezionano al punto da compromettere la vita in natura di questi mammiferi che di giorno s'appendono in un mondo alla rovescia, drizzandosi parzialmente per un momen¬ CINO AD ALBENGA to di imbarazzante intimità. Di sera le volpi volanti lasciano i campi-dormitorio diurni, non come i trucidi esseri assetati di sangue delle paure ataviche, ma come veri pronubi di molte specie vegetali che aprono di notte i calici di colore chiaro offrendo il nettare come compenso al trasporto del loro polline sul palo. Impollinazione che garantisce la fecondazione di alberi rari in appezzamenti di rainforest isolati, infatti essi in una notte percorrono anche 50 chilometri. Si stima che il 70 per cento della frutta dei mercati del SudEst asiatico sia Bat-impollinazione dipendente. Non solo «api giganti» ma «bombardieri ecologici» diffondono i semi dei frutti che mangiano, defecandoli in volo su zone disboscate. Sono considerati veri «archi di volta» per la sopravvivenza e la diver¬ Tp sità biologica delle foreste più viali. Perseguitate e uccise dagli agricoltori come saccheggiatrici di raccolti, si è sperimentato che le volpi volanti scelgono sempre i frutti selvatici, quelli coltivati sono solo un ripiego alla rainforest che si sta riducendo disboscata per la coltivazione. Ma per le volpi volanti del Queensland c'è una speranza. Per quanti alberi-dormitorio siano abbattuti, per quante reti o pallòttole uccidano le volpi volanti, ci sono altrettante coraggiose donne del Queensland pronte a prendere gli orfani nelle loro ali (si fa per dire) e restituirli alla foresta pluviale. a r l Feliciti Gabetti UCCELLI «T

Persone citate: Gabetti, Giancarlo De Carlo, Ponente

Luoghi citati: Albenga, Alessandria, Australia, Castelbianco, Cino, Madagascar, Pavia, Urbino