L'ultima fuga di Jesse James di Franco Pantarelli

Test del Dna per cancellare i dubbi sull'identità del cadavere STATI UNIfl Test del Dna per cancellare i dubbi sull'identità del cadavere I/ultima fuga di lesse James Riesumata la salma: è davvero la sua? NEW YORK NOSTRO SERVIZIO La salma di Jesse James sarà riesumata e un'equipe di 15 scienziati procederà all'autopsia del famoso bandito americano del secolo scorso. Le domande cui il loro lavoro deve rispondere sono numerose: di che calibro erano i proiettili che lo uccisero, da che angolazione gli furono sparati e da quale distanza. Ma prima di ogni cosa la domanda cui rispondere è quella più basilare: è proprio la sua, la salma sepolta al cimitero di Kearney, nel Missouri, o appartiene a un altro? La versione ufficiale della vicenda dice che Jesse James fu ucciso il 3 aprile 1882, dopo che aveva smesso di assaltare banche e treni, aveva assunto il nome di Thomas Howard e si era trasformato in un tranquillo agricoltore. Aveva ingannato tutti, ma non il vecchio amico Bob Ford, che era stato un membro della sua banda. Nonostante dall'ultima rapina fossero passati ormai tre anni, la taglia che l'allora governatore del Missouri aveva messo sulla testa dei fratelli Jesse e Frank James era ancora valida, e Bob Ford aveva deciso di incassarla. L'indicazione era «vivi o moni», e Ford la seguì alla lettera: Jesse lo consegnò morto (dopo avergli sparato appena messo piede nel suo ranch di St. Joseph, poco a Nord di Kansas City) e Frank, che si arrese, lo consegnò vivo. Ma accanto a questa versione ufficiale ne è andata crescendo un'altra, di pari passo con la «leggenda» di Jesse James, considerato un eroe del Sud per i suoi trascorsi nella guerriglia antinordista di William Quantrill, nella quale si era arruolato a soli 15 anni. Sui suo conto ci sono numerose «ballate», una copiosa letteratura e anche Hollywood lo ha raccontato spesso. E la versione «alternativa» vuole che il Thomas Howard ucciso a St. Joseph in quel giorno di aprile non era Jesse James, che lui in realtà visse felice e contento per tanti altri anni e che seminò di figli l'intero Missouri. Così oggi ci sono varie centinaia di persone che sostengono di discendere da lui. Come stabilire se hanno ragione o torto? Riesumiamolo, si sono detti, e ieri il giudice della contea di cui fa parte Kearney ha dato il suo permesso con una sola condizione: che la riesumazione avvenga prima della fine di luglio e che la risepoltura avvenga entro 90 giorni. Le spese del lavoro (calcolate fra i 5000 e i 10.000 dollari) se le assumerà la George Washington University, un cui docente, James Starr, guiderà l'equipe. Ma perché ci tengono tanto i presunti discendenti di Jesse James ad essere «riconosciuti»? Che si sappia, non ci sono problemi di eredità e nessun beneficio concreto può venire loro. «Probabilmente pensano che una brutta reputazione è meglio di niente», dice Robert Jackson, un discendente vero (è pronipote della sorella del bandito) che vive a Oklahoma City, che ha accettato di far confrontare il suo Dna con quello del suo lontano prozio e che si diverte a notare che «dovrei avere la tendenza al furto ma in realtà faccio l'avvocato». Tempo fa si decise di riesumare la salma del presidente Abraham Lincoln per prelevare dei capelli su cui studiare. Alcuni mesi fa ci fu una lunga vertenza per decidere se riesumare o no John Wilkes Booth, che di Lincoln fu l'assassino, perché uno sosteneva che quello sepolto al cimitero di Baltimora non era lui e che la polizia aveva solo voluto vantarsi di averlo ucciso. Che quella della riesumazione sia una nuova «tendenza»? Franco Pantarelli Il bandito Jessejames

Luoghi citati: Baltimora, Hollywood, Kansas City, Lincoln, Missouri, New York, Oklahoma City