«Siamo pirati contro la Bomba»

«Siamo pirati contro la Bomba» «Siamo pirati contro la Bomba» // pilota del canotto: nessuno ci fermerà L'ITALIANO ABORDO SQUILLA il telefono. Riponde una voce aporta: «Rainbow Warrior». Può passarmi Mimmo Casa? «No mi spiace, è fuori». Come? Fuori? Ma non siete su una barca in mezzo all'Oceano? «E' fuori in missione». Ah. E quando lo trovo? «Fra un paio d'ore». Due ore dopo, ecco Mimmo Casa, l'unico italiano a bordo della nave di Greenpeace. Una voce persino più aperta e simpatica di quelle che hanno risposto finora, con un lieve accento napoletano che scompare e riappare a volontà por sottolineare i passaggi più emotivi. Siete appena rientrati da una missione? Che cosa avete combinato? «Abbiamo fatto una visita alla fregata francese che ci segue. Siamo usciti con tutti i gommoni che abbiamo sul Rainbow Warrior, ma solo quello che guidavo io, con altri quattro a bordo, ha cercato di avvicinarla». Con quale obiettivo? «Volevamo consegnare un messaggio e dei regali del nostro comandante al capitano francese: una maglietta e due compact disk di Greenpeace. Ma quando siamo arrivati a circa 4 miglia, loro hanno cambiato rotta e sono schizzati via. Ci spiaco che i nostri amici si siano allontanati». Buon segno, no? Avevano minacciato di spararvi, invece appena avete ridotto le distanze vi hanno lasciato campo libero. «No, invece mi sembra preoccupante. Ho una certa esperienza di operazioni militari, sono stato in Marina, parte in capitaneria di porto o parte noi sommozzatori alla Spezia, e da quello che so quando in mare si cerca di sfuggire a un contatto diretto questo significa che l'intenzione ò ostilo, vogliono decidere loro il momento di avvicinarsi, probabilmente per attaccare. E' lo stesso in strada: se hai qualcosa da temere dalla polizia e una pattuglia ti si accosta, puoi anche non allarmarti, ma se poi li vedi allontanarsi e avvicinarsi ancora, quasi giocando a ping-pong, ti devi preoccupare». Dunque voi avete qualcosa da temere? «Proprio oggi il nostro comandante ci ha fatto un discorso, ha detto: dobbiamo ritenerci privilegiati a stare qui, a rappresentare milioni di persone che la pensano come noi. Sappiamo quello che ci aspetta, noi siamo non-violenti, loro invece sono pronti a usare le armi, quindi la nostra missione è rischiosa, se qualcuno avesse cambiato idea faremmo ancora in tempo a organizzargli il ritorno. Ma nessuno ha voluto. Siamo tranquilli, e anche caricati. Verificare che per i francesi siamo un problema ci ha reso più euforici. Nei momenti di pausa non parliamo mai di quello che faremo una volta arrivati, siamo rilassati. Per noi non è come discutere di una partita di calcio, quando si sta a fare congetture sulla formazione e sul risultato: no, qui siamo sicuri che vinceremo perché abbiamo ragione. Poi nessuno di noi è nuovo a queste azioni, siamo tutti veterani, e i più hanno già subito arresti in passato». Mi può dire in poche parole che cosa vi spinge? Perché questi otto esperimenti nucleari sono peggio delle tante centinaia del passato? Riaffiora il napoletano: «A mme me pare 'na stronzata! Abbiamo impegnato tanti anni a superare l'equilibrio del terrore, e adesso ricominciamo daccapo, a freddo, senza nessun motivo?» Ma lei, personalmente, come ci si è messo in quest'avventura? «Ho 28 anni, vengo da Ischia, sono marittimo, ufficiale di macchina, ma da un anno e mezzo fa ho lasciato il lavoro per occuparmi a tempo pieno di Greenpeace». Quali esperienze ha fatto in passato? «Mi sono imbarcato diverse volto sulla nostra nave Moby Dick, por interventi in Tunisia e Turchia, o l'altr'anno por un'azione a Trieste contro una portacontainer croata che doveva scaricare scorie tossiche in Colombia. Grazie a noi, la Colombia ha cambiato idea e ha detto no. Con Greenpeace si hanno delle bello soddisfazioni. Cinque settimane fa sono partito da Napoli per questo giro a Mururoa». So che i dettagli sono segreti, ma che cosa farete una volta lì? «Abbiamo in programma una se¬ rie di azioni, dipenderà da vari fattori: che tipo di opposizione incontreremo, come sarà il tempo eccetera». E adesso il mare com'è? «Qui abbiamo onda lunga ma cielo sereno e un gran caldo, boccheggiamo per l'umidità - il colloquio c avvenuto attorno alle due di notte ora italiana, ma ci sono 12 fusi orari di differenza, ndr -. Tempo perfetto per lanciare i gommoni». Paure? Nostalgia? «Qui è molto bollo, ma come tutti i mediterranei sto davvero bene solo a casa. Mi mancano la mia famiglia e la mia fidanzata che sta a Palma de Maiorca. Invoce non mi manca il nostro caffo, ho portato la macchinetta e qui fanno la fila per berlo». Luigi Grassia :c .«NiRAC. .„ • g A BONNF. MTNK ■ .:. Sopra, Il nuovo Rainbow Warrior e qui accanto una manifestazione contro Chirac c i suoi test nucleari In basso la nave di Greenpeace affondata dai servizi segreti francesi nell'85 e l'agente che organizzò l'attentato. Dominique Prieur [FOTO ANSA)

Persone citate: Chirac, Dominique Prieur, Luigi Grassia, Mimmo Casa

Luoghi citati: Colombia, Ischia, Maiorca, Napoli, Trieste, Tunisia, Turchia