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Cecenia Cecenia Basaev: getterò uranio su Mosca MOSCA. Il capo dei ribelli eoceni Shamil Basncv, responsabile della presa d'ostaggi del mese scorso u Budyonnovsk, ha minacciato, se falliranno i colloqui in corso, di utilizzare nei suoi prossimi attacchi prodotti radioattivi o anni biologiche. Basaev è stato intervistato da un giornalista della «Afp» in una località che ha preteso non venisse rivelata: «Siamo in possesso di prodotti radioattivi o di armi biologiche, lasciatoci dalla Russia - ha spiegato -: mezzo chilo di uranio su Mosca e questa città cesserà di esistere». Basaev ha anche detto che «si tratta soltanto di un avvertimento: se vorrà trovata una soluzione pacifica, non faremo niente». Il commando dei guerriglieri guidati da Basaev seminò il terrore a Budyonnovsk tenendo per sei giorni più di mille persone in ostaggio nel locale ospedale. L'assalto delle truppe speciali russo non ebbe successo causando un numero imprecisato di morti tra gli ostaggi. In cambio della liberazione degli ostaggi Basaev ottenne quindi un lasciapasserc per sé e per i suoi uomini e strappò al Cremlino l'impegno a riprendere le trattative con i nazionalisti eoceni. La minaccia ò stata definita «una miserabile farsa» dal portavoce del governo russo Viktor Konnov. Frattanto il presidente Eltsin ha nominato il comandante delle truppe russe in Cecenia, generale Anatoli Kulikoy, alla carica di ministro dell'Interno. L'alto ufficiale sostituisce Victor Erin, del quale era il vice, dimessosi la settimana scorsa perché considerato responsabile dei tragici fatti di Budyonnovsk. Kulikov, che ha 48 anni, dal febbraio scorso comandante delle truppe del ministero dell'Interno, ò attualmente impegnato nelle trattative di pace con i ceceni. Le prime reazioni alla sua nomina sono state positivo. «Kulikov conosce il sistema e il sistema conosce lui. E' un uomo abbastanza ragionevole e quindi imparerà presto tutto quello che deve ancora imparare», ha commentato Victor IIyukhin, il parlamentare comunista che presiede la commissione Difesa e Sicurezza della Duma. Con Erin sono stati costretti a dimettersi anche il responsabile dei servizi di sicurezza federali, Serghei Stepashin, e il vice premier incaricato dei problemi delle nazionalità Nikolai Egorov: ritenuti anche loro responsabili del fallimento dell'assalto all'ospedale di Budyonnovsk. [Agi-Ansa]

Luoghi citati: Cecenia, Mosca, Russia