« Il neonato sente il tumore della madre » di Luigi Grassia

Una ricerca: il piccolo non poppa dal seno malato « IS neonato sente il tumore della madre » Una ricerca: il piccolo non poppa dal seno malato MATERNITÀ' E SALUTE ai I neonati possono salvare la vita alle mamme che li hanno messi al mondo, avvertendole della malattia che eventualmente le minaccia. Lo rivelerebbe un articolo apparso su una rivista medica, ripreso ieri dalle agenzie: tre pediatri israeliani hanno constatato che i piccoli tendono a rifiutare la poppata dalla mammella affetta da tumore, mentre accettano l'altra, come se avvertissero la differenza fra il latte del seno malato e di quello sano. La scoperta, se confermata, potrebbe aiutare a diagnosticare precocemente questo tipo di cancro. Ma se siete giovani mamme, allattate e avete notato che il vostro bambino si comporta in questo modo, non spaventatevi e non saltate a conclusioni: la ricerca in proposito è a uno stadio iniziale e l'idiosincrasia del bebé può avere altre origini. L'articolo è comparso sulla rivista medica «Refua» e porta la firma dei dottori Matityahu Oren, Jamal Zaidan e Amram Hadari. I casi citati sono stati osservati negli ospedali «Ziv» di Safed (Galilea) e «Rambam» di Haifa. Nel primo episodio, una trentottenne, madre di sette figli, aveva osservato che l'ultimo nato si era messo a rifiutare, all'improvviso, il suo seno destro, mentre continuava a poppare volentieri dal sinistro. Le analisi per vedere che cosa non andava nell'altra mammella hanno rivelato la presenza di un tumore, ancora allo stato iniziale, che è stato subito asportato chirurgicamente. Lo stesso è capitato a un'altra donna, di 33 anni, al terzo mese di gravidanza: anche in questo caso la metastasi è stata felicemente rimossa. I tre pediatri israeliani suggeriscono che il bambino si ren¬ da conto della malattia perché i mutamenti ormonali indotti dal tumore cambierebbero il sapore del latte materno. Perciò consigliano alle madri di sottoporsi immediatamente a esami del seno qualora il loro bebé respinga una delle mammelle. L'ipotesi è interessante, ma l'allarme è giustificato? «Prima di dare un giudizio, bisogna aspettare che questa ricerca sia pubblicata su riviste internazionali qualificate, così da permettere un'ampia verifica - ammonisce il prof. Piero Sismondi, docente di ginecologia oncologica all'università di To¬ rino -. Fra l'altro, sembra di capire che la teoria sia stata avanzata dopo l'esame di pochi casi clinici, insufficienti per un'analisi statistica». Un'ulteriore obiezione: possibile che un fatto così enorme, se vero, sia sfuggito finora all'osservazione? Su questo, il medico non ha pregiudizi: «Prima di Fleming, chissà quanti ricercatori hanno buttato via i vetrini, arrabbiandosi perché le muffe avevano impedito la crescita dei bacarozzi, senza accorgersi di aver scoperto la penicillina». Luigi Grassia

Persone citate: Fleming, Jamal Zaidan, Piero Sismondi, Salute