Vìdeo-game va in tilt il giocatore di Bruno Ghibaudi
Rieti, per 2 ore davanti allo schermo aveva combattuto una «battaglia spaziale» Rieti, per 2 ore davanti allo schermo aveva combattuto una «battaglia spaziale» Vìdeo-game, va in tilt il giocatore Sviene ragazzo di 14 anni ROMA. L'ultima vampata del cannone elettronico si è trasformata in un boomerang devastante. Doveva disintegrare un'astronave nemica, facendola dissolvere in una miriade di scintille colorate. Invece ha fatto stramazzare al suolo il pilota-guerriero. Lunedì pomeriggio Domenico S., quattordicenne di Pescorocchiano (Rieti), è impegnato da più di due ore con «Aero-Fighter 2», uno dei videogames più in voga e più coinvolgenti d'oggi. Occhi fissi sullo schermo, mani appoggiate su joystick e pulsanti, sta scompigliando una flotta d'invasori spaziali. All'improvviso scivola dal sedile con un gemito e si accascia inerte sul pavimento: volto terreo, bava alla bocca, sudore freddo alle mani, come folgorato da un violentissimo flusso di energia. I compagni di gioco, impauriti e sconv 'ti, chiamano il medico. Si pensa ad una folgorazione, attraverso un contatto elettrico non protetto. Ma un rapido controllo della macchina lo esclude. Il medico parla invece di una crisi epilettica scatenata dalle immagini e dai suoni del videogame. Una diagnosi confermata dai colleghi dell'ospedale di Avezzano, dove il ragazzo viene immediatamente trasportato, e da quelli della clinica pediatrica dell'Aquila, che lo ricoverano per accertamenti più approfonditi. «Il caso di Domenico S. non è né raro né preoccupante - dicono -. Chi sta troppo a lungo davanti ad uno schermo può rischiare incidenti di questo genere. Bisogna accertare se si tratta di episodi isolati, dovuti alla singolare concomitanza di più fattori fisiologici e ambientali, oppure se è la spia iniziale di una patologia vera e propria, tipo epilessia o altro». I test, previsti per i prossimi giorni, dovranno accertare se il ragazzo è fotosensibile, e cioè se il suo cervello è influenzabile dall'energia luminosa o sonora che lo bombarda dopo essere stata mediata e trasformata dall'occhio e dall'orecchio. Una «predisposizione», insomma, a subire l'aggressione di stimoli che nei videogiochi vengono distribuiti generosamente per creare l'atmosfera fantastica e per suscitare le emozioni dell'avventura nel ciberspazio. Sollecitazioni di questo genere ci vengono anche dal teleschermo, nel corso di programmi assolutamente normali oppure - per chi viaggia in auto - dalla succesione rapida e ritmata delle lame di luce radente che al tramonto viene filtrata dagli alberi equidistanti di un viale. Di solito questi fenomeni non hanno conseguenze, ma per i fotosensibili la crisi è sempre in agguato. In Francia, dove fra i ragazzi videogame-dipendenti le reazioni di fotosensibilità sono tutt'altro che rare, si parla esplicitamente di epilessia indotta dai videogiochi. Il Segretariato ai consumi raccomanda perciò ai costruttori di sopprimere gli effetti stroboscopici e la ripetizione prolungata di figure geometriche, di attenuare l'intensità degli effetti sonori e di inserire dispositivi che interrompano automaticamente il gioco dopo un certo tempo per costringere i giocatori a pause di almeno mezz'ora. «Non dobbiamo condannare aprioristicamente i videogames, ma piuttosto insegnare a utilizzarli correttamente e senza eccessi - dicono gli esperti -. Se la crisi sopravviene nei primi minuti di gioco significa che il ragazzo è predisposto all'epilessia e deve affidarsi agli esperti per un'immediata terapia. Se sopravviene più tardi le cause possono essere di natura diversa e meno preoccupante». Può cioè derivare da un accumulo di stress, stanchezza, emotività, fotosensibilità, trattamento farmacologico in corso, £ naturalmente alla durata del bombardamento luminoso e sonoro. Come nel caso di Domenico S., crollato dopo un'esposizione lunghissima, quasi maniacale, giustificata soltanto dalla carenza di altri interessi per la vita e per il tempo libero. Bruno Ghibaudi n - -. a— E' stato ricoverato sotto choc Sotto accusa le luci intermittenti Una sala giochi. I video-game sono accusati di provocare crisi epilettiche
Persone citate: Domenico S., Occhi
Luoghi citati: Aquila, Francia, Pescorocchiano, Rieti, Roma
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