Un anti-Europa al Foreign Office
Un anti-Europa al Foreign Office Qualche carota ai nemici della destra. Il rivale Heseltine è vicepremier Un anti-Europa al Foreign Office Nel rimpasto Major ha promosso Rifkind n LO SCONTRO FRA I TORY LONDRA ' ICONFERMATO capo kdel partito conservatore, John Major cerca ora di rafforzare la sua autorità facendo un'immissione di sangue fresco al governo. Il premier britannico, appena archiviata la lacerante sfida con John Redwood, ha proceduto infatti a un rimpasto governativo a tutto campo in cui, pur con qualche concessione agli antieuropeisti, non sembra aver offerto molte carote alla destra del partito che, con le sue continue staffilate, lo aveva costretto a chiedere di fatto un voto di fiducia, dimettendosi e subito dopo ricandidandosi alla guida del partito. Una delle novità più significative è la nomina di Michael Heseltine, esponente della sinistra e convinto europeista, a vicepremier, una carica che finora non esisteva. Heseltine lascia il ministero dell'Industria e commercio, la cui responsabilità passa nelle mani di Ian Lang, ex ministro della Scozia e uomo-chiave nel team che ha sostenuto Major durante la sfida per la leadership. Altra novità importante è il passaggio di Michael Portillo, giovane thatcheriano di ferro, dal ministero del Lavoro a quello della Difesa. Sia Heseltine che Portillo erano accreditati come possibili sfidanti di Major alla guida del partito, ma nessuno dei due è sceso in campo. Ora Major li ha ricompensati per la fedeltà, sia pure tattica, che gli hanno dimostrato in questa circostanza. Il personaggio di maggior rilievo a uscire dal governo di Major ò Douglas Hurd, l'anziano gentleman che per sei anni è stato ministro degli Esteri. Accusato di eccessivo europeismo, Hurd ha deciso di farsi da parte e lasciare cosi la possibilità a Major di affidare l'importante incarico a qualcuno meno sgradito alle fazioni più rabbiosamente anti-Bruxelles del partito. E così è stato. Il premier ha nominato ministro degli Esteri Malcolm Rifkind, il cui atteggiamento verso l'Europa è improntato a un moderato scetticismo. Contrario al federalismo e alla moneta unica, è stato sempre però molto attento a non schierarsi apertamente con nessuna fazione. Pur concedendo qualcosa sul fronte anti-europeo, Major non è stato comunque molto generoso con la destra. Infatti ha ignorato le richieste di questo settore di mostrarsi magnanimo nei confronti dell'ex sfidante John Redwood che per candidarsi alla guida del partito si era di¬ messo da ministro per il Galles. Chiedevano che gli fosse dato comunque un posto nel governo, ma Major non lo ha fatto. Il ministero del Galles è andato a William Hague, che ne era già sottosegretario. La destra in questo rimpasto ha spuntato solo la nomina di Michael Forsyth a ministro della Scozia, ma oltre a Redwood ha perso anche Jonathan Aitkon, dimessosi da segretario capo del Tesoro e sostituito da William Waldegrave. Aitken, accusato dalla stampa di essere coinvolto in traffici d'anni con l'Iran, ha chiesto di essere esentato dal- l'incarico di governo per difendersi da quelle che lui definisce calunnie. Un modo elegante per farsi da parte e togliere John Major dall'impaccio di avere nel governo un ministro chiacchierato. Un'opportunità che il premier ha colto solo a metà, ha infatti passato la carica di se¬ gretario capo del Tesoro a un altro personaggio, William Waldgrave, che rischia di finire sul banco degli accusati per aver chiuso un occhio nel 1989 sui traffici di armi verso l'Iraq. Fra le decisioni prese ieri forse quella più controversa è la fusione del ministero del Lavoro, di cui era responsabile Portillo, con quello dell'Istruzione. Entrambi gli incarichi sono stati affidati a Gilliam Shepard. La scelta è stata giudicata come una mancanza di considerazione per i problemi del lavoro. Fra gli altri spostamenti da segnalare inoltre quello di Virginia Bottomley dalla Sanità ai Beni ambientali, un ministero meno importante per una fedele alleata di Major che però, come ministro della Sanità, si è attirata molte critiche. Nessun cambiamento, invece, per Kenneth Clarke, che è stato confermato nell'importante incarico di cancelliere dello Scacchiere. [lui. gra.l La nomina a vicepremier dell'europeista Michael Heseltine (a fianco) è una delle novità del rimpasto governativo operato da Major A sinistra il neoministro degli Esteri Malcolm Rifkind
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