Pari e patta sotto la Quercia

Si dovrà rivotare per eleggere il nuovo segretario provinciale Si dovrà rivotare per eleggere il nuovo segretario provinciale Pari e patta satto la Quercia Nigra, il «delfino» di Chiamparino ottiene gli stessi voti di Morri: 66 Elezione thrilling per la successione di Sergio Chiamparino alla guida della segreteria provinciale del pds. Non sono bastate infatti tre votazioni ai 136 delegati per scegliere tra i due contendenti: Fabrizio Moiri c Alberto Nigra. Il primo, infatti si è aggiudicato il primo scrutinio per 62 voti a sessanta. Nigra, invece, ha vinto il secondo per 68 voti a 64 ma non ha raggiunto il quorum previsto di 69. Così nella grande sala della Quinta circoscrizione in via Stradella si è reso necessario un terzo voto iniziato alle 23. Ed è finita in parità - 66 a 66 - e con un rinvio al 14 luglio. E adesso nascono le polemiche. Si perché Alberto Nigra, consigliere comunale, era il favorito della vigilia. Appartiene infatti a quella che molti definiscono la «generazione dei trentenni», quella cresciuta con Sergio Chiamparino, al punto che Nigra veniva considerato il suo «delfino». E in effetti il segretario regionale annunciando la sua decisione di lasciare la guida del partito a Torino lo aveva indicato nella rosa dei papabili. Così adesso molti interpretano questo risultato come una sconfitta per il neo-segretario piemontese e per il suo progetto di regionalizzazione del partito. Chiamparino, però, non ci sta: «Ognuno la può interpretare come vuole ma a giudicare da chi si è pronunciato nel corso del dibattito sono pochi quelli che hanno votato per Moiri per votare contro di me, anzi alcuni di loro hanno espressamente apprezzato la mia relazione». Poi respinge le accuse di aver parteggiato per questo o quel candidato: «Ho avuto un atteggiamento il più equilibrato possibile tra i due». Già, ma chi ha appoggiato Fabrizio Moiri, ex consigliere comunale ed ex segretario cittadino del pei, tornato alla politica attiva do¬ po un periodo di «esilio volontario» in Regione dove ha lavorato a fianco dell'ex assessore all'Agricoltura Lido Riba? Nella geografia politica del pei prima e del pds, poi, Moni è da sempre considerato vicino alle posizioni del presidente del Consiglio Comunale di Torino, Domenico Carpanini. E Carpanini, infatti, è stato uno dei «grandi elettori» di Moni. Ma accanto alla vecchia corrente migliorista sono scesi in campo personaggi del calibro di Giorgio Ardito, ex segretario provinciale del partito comunista, e del professor Gianluigi Vaccarino. Così ad una seconda lettura del voto del comitato federale si può dire che da una parte si è schierato quello che ancora resta dell'apparato del partito che ha appoggiato la candidatura di Nigra e dall'altra si è formata una coalizione tra quello che resta dei miglioristi, di una parte dei comunisti democratici e dei pidiessini che un po' di tempo fa venivano definiti «bassoliniani» e di personaggi non legati a correnti ma ancora influenti nel pds. Risultato? Una posizione di stallo. Morri commenta: «Al di là delle etichette, chi ha votato per me lo ha fatto per protesta per come il pds è oggi organizzato e per rafforzare una democrazia interna che lascia ancora a desiderare. C'è una voglia di protagonismo al di fuori delle indicazioni di ciò che resta degli apparati». Che succederà adesso? «Mi sembra utile - commenta a caldo Chiamparino - fare un supplemento di riflessione». [m. tr.) Fabrizio Morri. uno dei candidati alla segreteria provinciale del pds

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