Un nuovo nome per il «Delle Alpi»

Un nuovo nome per il «Delle Alpi» Un pool di aziende private sarebbe pronto ad accollarsi le spese di manutenzione Un nuovo nome per il «Delle Alpi» Imminente raccordo per la gestione TRATTATIVE SERRATE SI gioca tutto in queste ore il futuro dello stadio delle Alpi di Torino. Dopo un braccio di ferro durato 14 mesi, dopo la polemica decisione della Juventus di disputare gli incontri di Coppa a Milano, le parti avrebbero raggiunto un accordo sull'impianto delle Vallette. Prevede, come già anticipato nei giorni scorsi, che le società bianconera e del Torino partecipino direttamente con l'istituto bancario San Paolo - che di fatto ha rilevalo le quote dell'Acqua Marcia, l'impresa costruttrice - e la Pubbligest, alla gestione della struttura. La trattativa e alle battute finali. Secondo una fonte autorevole, domani il consiglio di amministrazione del San Paolo confermerà il suo impegno per lo stadio. Ma a quali condizioni? Si parla di una cessione dell'impianto al Comune in cambio dell'accensione di un mutuo sessantennale: per le rate si provvi.'derebbo sia con gli introiti della locazione, sia con i proventi di parcheggi e servizi di ristorazione. Quando alle spese di manutenzione straordinaria, si profila una soluzione a sorpresa: potrebbero essere sostenute da un pool di sponsor (in poule position: Fiat, Lavazza, Ferrerò, lo stesso istituto di piazza San Carlo). Oltre ai soldi, le aziende darebbero allo stadio un nuovo nome ICome si ricorderà, «Delle Alpi», in un primo tempo «Des Alpes», era stato scelto solo perché considerato il meno brutto fra quelli proposti ai tempi dell'inaugurazione dalla giunta comunale dell'epoca, sindaco Maria Magnani Noyal. I prossimi passi dell'istituto bancario San Paolo condizionano ovviamente la dirigenza bianconera, che di fronte al problema degli alti costi impo¬ sti dal gestore aveva minacciato di disputare i prossimi incontri di Coppa Campioni a Genova o Bologna. Se, come pare, la banca confermerà la propria disponibilità sul Delle Alpi, e alle condizioni esposte, venerdì - giorno in cui scade il termino imposto dalla Uefa alla Juventus per comunicare la sede degli incontri in Champions League- l'amministratore delegato di piazza Crimea, Antonio Giraudo, potrà annunciare ufficialmente che Vialli e compagni affronteranno gli impegni internazionali sul terreno «amico» delle Vallette. Una soluzione che tutti si augurano. A cominciare dal sindaco, Valentino Castellani, l'uomo che ha sempre creduto in questo accordo, e che anche nei momenti in cui la trattativa sembrava destinata a un sicuro fallimento non ha mai rinunciato al suo ruolo di mediatore, «nell'interesse di tutta la città». Nelle ore in cui il destino dello stadio sembra imboccare la strada della certezza e della ragionevolezza, motivi di opportunità impongono ai protagonisti della vicenda di non rilasciare dichiarazione ufficiali (('Scriva che siamo ottimisti, ma niente nomi, per carità»). Fra i tanti «no comincivi» c'è però un'altra notizia: la Juventus avrebbe chiesto - e ottenuto - dalla Uefa altri tre giorni di tempo perla risposta che sta tenendo migliaia di tifosi con il fiato sospeso. [g. a. p.] Giraudo e lo stadio Delle Alpi Scontro in commissione con gli alleati di giunta

Persone citate: Antonio Giraudo, Giraudo, Lavazza, Maria Magnani Noyal, Valentino Castellani, Vialli

Luoghi citati: Bologna, Genova, Milano, San Paolo, Torino