Il paese dove comandano le donne
Il paese dove comandano le donne A Pianfei, nel Cuneese, tutti i posti di responsabilità sono sotto il controllo femminile Il paese dove comandano le donne Dal Municipio alla banca, il potere è rosa DOVE REGNA L'ALTRA META'DEL CIELO SCUNEO E il paese fosse in Inghilterra, con la Chiesa anglicana, anziché nel Cuneese, forse ai maschi non avrebbero lasciato neppure il posto da parroco. A Pianfei, Comune di 1754 abitanti (880 femmine e 874 uomini) le donne hanno preso tutti gli altri incarichi di potere. Sono donne il sindaco Maria Luisa Salvagno (psicologa all'Usi di Mondovì), il segretario comunale Genziana Soffiantini, il geometra del municipio Silvia Casasso, il direttore generale del Credito cooperativo Cassa rurale e artigiana Lucia Viale, il direttore dell'Ufficio postale Giuseppina Crosetti, il medico di base Margherita Trucano, la farmacista Gisella Narciso, le titolari dei tre negozi di alimentari e bazar. E persino il barbiere fa parte dell'altra metà del cielo: la pettinatrice Ines Calcagno passa con disinvoltura da colpi di sole e messe in piega alle basette scolpite e ai tagli «aH'umberta>:, più adatti al crine maschile. «E' una circostanza singolare alla quale non abbiamo mai badato molto - commenta il sindaco Maria Luisa Salvagno -. Non ci sono segreti se a Pianfei molte donne occupano posti di rilievo. E non vorrei che parlandone troppo, gli uomini, che sono anche miei elettori, volassero invertire questa tendenza. Mi pare, piuttosto, che la nostra situazione dimostri come le donne siano in grado di reggere bene qualsiasi ruolo di responsabilità». «Ho avuto non pochi problemi a conciliare gli impegni professionali con la famiglia - dice il direttore generale della Cassa rurale Lucia Viale, sposata, una figlia, look alla Tina Anselmi, lontano dalla donna in carriera -. Per i dirigenti della nostra banca non c'è orario. Ma devo dire che mio marito mi ha sempre capito e aiutato». La Viale guida la Cassa rurale dall'agosto 1962. Allora i soci fondatori erano 32; i risparmiatori, dopo il primo anno di attività, avevano depositato 37 milioni. Il bilancio '94 si è chiuso con una raccolta di 114 miliardi e 612 milioni, i soci sono 664. Cinque gli sportelli aperti, 32 i dipendenti. E per ottenere questi risultati la Viale non ha dovuto adottare i sistemi usati da Dolly Parton e colleghe, nel film «Dalle 9 alle 12, orario continuato»: soltanto segregando il loro «capo» maschio nella casa di vacanze e sostituendosi a lui, le protagoniste della commedia riescono contemporaneamente a migliorare la qualità della vita nell'ufficio - femminilizzando i tempi di lavoro - e a far aumentare la produttività. «Non ho mai avuto problemi nei rapporti con i dipendenti maschi della Cassa - assicura la Viale -. Ho sempre incontrato il rispetto, che ho restituito. E se, qualche volta, c'è stata una discussione più dura, nessuno si è tirato indietro solo perché indossavo la gonna anziché i pantaloni». «Il confronto con gli uomini non mi spaventa - dice Elda Fulcheri, consigliere comunale neoeletta e alla guida, con il padre e il fratello, di una segheria alla periferia del paese -; neppure se un litigio dovesse finire a botte: sono cintura marrone di judo e so bene come difendermi». La Fulcheri, già capitano della squa¬ dra di calcio femminile, si destreggia bene tra giganteschi tronchi d'albero e muletti per il trasporto. Quando il padre è all'estero per l'acquisto del legname, è lei, laureata in scienze forestali, a comandare nello stabilimento, dove il fratello Enrico, laureato in economia e commercio e responsabile dell'amministrazione, non oserebbe «mettere il becco». «Farmacista era già mia madre - spiega Gisella Narciso, tra flaconi di sciroppo, confezioni di aspirina e, pudicamente, in secondo piano sul bancone, l'espositore dei preservativi -: quando è morta io l'ho sostituita, subito dopo la laurea. In un paese come il nostro il farmacista è anche un confidente per tante persone, specialmente gli anziani, ma non mi sono mai sentita imbarazzata, neppure con i clienti maschi, e credo che per loro sia la stessa cosa. Non vedo nulla di strano nel fatto che ci siano molte donne a comandare negli uffici. Lo fanno normalmente, senza prevaricare nessuno, senza attuare alcune "vendetta femminista". E mi pare che sappiano far funzionare le cose». A Pianfei (toponimo che deriverebbe da «pian d'ie fee», cioè pian delle pecore) abitano amazzoni gentili, che hanno perso l'aggressività e non sono animate da sentimenti di rivalsa nei confronti degli uomini: almeno per il momento, il posto di don Sergio Mandrile è salvo. Mario Bosonetto Il primo cittadino: «Nessun segreto particolare Solo la prova che anche noi sappiamo fare bene» In alto, Lucia Viale. Da 33 anni guida la Cassa Rurale e artigiana. All'inizio i soci della cooperativa di credito erano 32, oggi sono 664, la raccolta nel '94 ha superato i I 14 miliardi Nella foto accanto Gisella Narciso, farmacista di Pianfei, il paese del Cuneese «controllato» dalle donne
Luoghi citati: Inghilterra, Mondovì, Pianfei
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