L'Europa verde perde il leader

Si è impiccato sulle colline della città. Nell'auto tre biglietti per i familiari: vi chiedo perdono Si è impiccato sulle colline della città. Nell'auto tre biglietti per i familiari: vi chiedo perdono I/Europa verde perde il leader Firenze, suicida il deputato Alex Langer FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Il sole che era il simbolo della sua formazione politica va e viene sul luogo della morte di Alexander Langer, deputato verde al Parlamento europeo, morto suicida sulla collina fiorentina. Combatte con le nuvole, e solo a tratti illumina quest'angolo di campagna dove il leader ambientalista con zazzera e occhialini, 49 anni, ha scelto di venire a impiccarsi: un albero di albicocche , chiuso tra una vite e un ulivo. Alexander Langer si è ammazzato qui, in un campo di Pian dei Giullari, un luogo dove i rumori della città arrivano a malapena, sopraffatti dal cinguettìo degli uccellini come certamente piaceva a lui; si è ammazzato e nessuno dei suoi compagni ed amici sa dire perché. A sgombrare il campo da ipotesi alternative, ma senza spiegare fino in fondo un gesto così drammatico, ci sono i biglietti che Langer ha lasciato nella macchina, una Uno bianca targata Bolzano abbandonata sulla strada, una centinaio di metri dall'albero della morte. «Perdonatemi e vogliate bene a Valeria», dice quello che sembra indirizzato agli amici di Firenze. Valeria è la moglie fiorentina di Langer, sposata una decina d'anni fa; lei era voluta rimanere in Toscana, e il marito si divideva tra Firenze, il suo Alto Adige e Strasburgo, sede del Parlamento europeo. Alla moglie, l'eurodeputato ha scritto un altro biglietto: «Valeria, amata più di quanto tu non voglia credere, non ce la faccio più. Perdonami e cerca una nuova spinta di vita». Infine il terzo biglietto, vergato in tedesco con una penna nera come gli altri, forse indirizzato ai compagni della sua terra d'origine. E' il messaggio più lungo: «I pesi mi sono divenuti davvero insostenibili, non ce la faccio più. Vi prego di perdonarmi tutti anche per questa mia dipartita. Un grazie a coloro che mi hanno aiutato a tirare avanti. Non rimane da parte mia alcuna amarezza nei confronti di coloro che hanno aggravato i miei problemi. "Venite a me, voi che siete stanchi ed oberati"», cita il credente Langer dal Vangelo di Matteo, e poi confessa: «Anche nell'accettare questo invito mi manca la forza. Così me ne vado più disperato che mai. Non siate tristi, continuate in ciò che era giusto». Non c'è altro per spiegare la morte di Alexander Langer, e i messaggi sembrano dare ragione ad Adriano Sofri, suo compagno ai tempi di Lotta Continua e amico fraterno, unito negli ultimi tempi a Langer anche dalla battaglia per affermare i diritti della pace e dell'uomo nella ex Jugoslavia. «Io al suicidio ci credo senza alcuna ri¬ serva - diceva Sofri ieri pomeriggio nella casa di Valeria -, ma sul perché non so dire nulla; ci sono cose che sembrano incredibili, ma che quando avvengono diventano plausibili. Il suicidio di Alex è una di queste». Ma c'erano in lui segni di stanchezza e di depressione? «No, era solo uno molto provato, ma come tanti altri, dalle cose private e pubbliche». Nell'universo dei Verdi, però, c'è anche chi vuole aspettare prima di accettare la tesi del suicidio. E' il caso del senatore Enrico Falqui, il quale afferma di avere «dubbi notevolissimi» derivanti «dalle baltaglie politiche e culturali di Langer, che sono battaglie per la vita». Toccherà al sostituto procuratore di Firenze Emma Boncompagni, lo stesso giudice che si occupa del bambino ucciso pochi giorni fa dalla madre, dare tutte le risposte al «caso Langer»; per adesso c'è una ricostruzione sommaria delle sue ultime ore di vita fatta con le testimonianze raccolte dalla Digos e dalle tracce lasciate dal suicida. L'eurodeputato verde ha lasciato la casa fiorentina di via Fortini, Oltrarno, con la sua macchina nel pomeriggio di lunedì. Da quel momento nessuno dei suoi parenti e conoscenti l'ha più visto, finché non è ricomparso, 24 ore dopo, appeso all'albero. Secondo le prime risultanze Lan¬ ger sarebbe andato direttamente a comprare la corda in un negozio specializzato, la polizia ha ritrovato anche lo scontrino: una corda bianca righettata, simile ad una cima da barca. Poi con l'auto è salito sulla collina di Pian dei Giullari, quella dove c'è la villa di Spadolini e che si affaccia su Firenze; ha lasciato l'auto su via Delle Cave di Monteripaldi, poco prima della chiesa di San Michele, e a piedi è sceso per il campo sino al punto che non si vede dalla strada, nascosto dal verde e dal silenzio. Langer si sarebbe arrampicato sull'albero con la corda intorno al collo, avrebbe legato l'altra estremità al ramo più robusto e poi si sarebbe gettato, rimanendo a penzolare senza vita coi piedi a 30 centimetri da terra. Era scalzo, le scarpe sono state trovate accanto all'albero. L'allarme è scattato l'altra sera sia a Firenze che a Bolzano dove vive la famiglia d'origine di Langer, ieri all'alba sono cominciale le ricerche con l'elicottero, che poco prima delle 14 hanno permesso di avvistare la Uno Bianca. In pochi minuti sono arrivati una volante e poi gli uomini della Digos, una breve perlustrazione nella campagna e il cadavere di Langer è stato ritrovato. Nella macchina i tre biglietti d'addio. Giovanni Bianconi Gli ecologisti «Perdiamo una guida» ROMA. Stupore, incredulità, smarrimento, doloro, tra gli europarlamentari ma soprattutto tra le associaazioni ambientaliste e i movimenti verdi, alla notizia del suicidio di Langer. «Ai miei occhi era un "angelus novus", un uomo che non credeva ai valori facili, un essere intenso, una personalità rara, insolita»; così lo ha ricordato Carlo Ripa di Meana, portavoce nazionale dei Verdi, che appena ha avuto la notizia è partito per Firenze. «Alex Langer era un grande amico e la sua drammatica scomparsa ci lascia attoniti e senza parole». Con queste parole il presidente del Wwf Gra