Muore dopo l'operazione inchiesta

Vittima una donna di 41 anni, indagati quattro medici del Mauriziano Vittima una donna di 41 anni, indagati quattro medici del Mauriziano Muore dopo l'operazione, inchiesta Si era sottoposta a isterectomia, un intervento di routine A 3 giorni di distanza le sue condizioni sono peggiorate E' morta quando i medici già pensavano di dimetterla. E' morta improvvisamente, di primo mattino, tre giorni dopo un intervento che era tecnicamente riuscito. E' morta al Mauriziano, a 41 anni, e la magistratura ha subito aperto un'inchiesta: com'è possibile, a quell'età, dopo un'isterectomia, operazione considerata di routine, non uscire vivi da un grande ospedale? Il sostituto procuratore della Procura presso la Pretura, Vincenzo Pacileo, ha chiesto l'acquisizione delle cartelle medica e infermieristica della paziente, Emilia Mussino, di Val della Torre, via Navei 26, sposata con una figlia di 8 anni. Nel frattempo, ha già inviato quattro avvisi di garanzia (ipotesi di reato: omicidio colposo) ai medici che lo scorso 27 giugno hanno sottoposto la donna ad asportazione dell'utero. Sono il primario del reparto di ginecologia, Guglielmo Bracco, e i dottori Guido Menato, Paola Tacconis e Anna Chiara Tosi. Come sempre, i provvedimenti sono stati emessi a tutela degli indagati, e non vanno presi come una sentenza di condanna. A maggior ragione in questo caso: l'autopsia e stata eseguita solo ieri (i periti Griva e Sismondi consegneranno i risultati solo fra qualche giorno), per perizie più approfondite ci vorranno mesi. Una cosa è certa: la morte di Emilia Mussino è un giallo, o quantomeno un episodio molto raro. E' la stessa direzione sanitaria del Mauriziano a ammetterlo per prima: «E' un fatto drammatico, che ha stupito e addolorato tantissimo anche noi» dice un portavoce dell'ospedale. E aggiunge: «Aspettiamo con ansia gli esiti dell'esame autoptico, perché non riusciamo davvero a spiegarci come sia potuto accadere». Nessun commento da parte dei medici: si limitano a spiegare che è stata redatta una memoria, inviata ai dirigenti del¬ l'ospedale, «per il resto dobbiamo osservare il segreto professionale». I loro legali (Bracco e Tacconis sono difesi dall'avvocato Giordanengo, e Menato dall'avvocato Zaccone, Tosi dall'avvocato Papotti) hanno ancora troppi pochi elementi per valutare, per il momento possono solo dire che «i nostri clienti sono considerati ottimi professionisti nel loro campo». In serata, dopo avere seguito gli accertamenti in sala settoria, Papotti aggiunge: «Andrei piano a parlare di responsabilità professionale visto il lungo lasso di tempo trascorso dal mo¬ mento dell'intervento a quello del decesso». Resta la tragica storia di questa donna affetta da carcinoma, operata una prima volta il 20 maggio, e tornata in sala operatoria la scorsa settimana, per l'intervento che lei sperava risolutivo. Viveva con il marito. Marino Lucco Berlera, titolare con il fratello di un'officina meccanica appena fuori dal paese, e la figlia, in una casetta affacciata sui monti della Val di Lanzo. Le persiane adesso sono chiuse, l'uomo è ancora sconvolto per la perdita della moglie. Una cognata sta al telefono a raccogliere i tanti messaggi di cordoglianze, è cortese, dice «non sappiamo neanche noi perché è successo», ma riattacca subito per non lasciare la linea occupata. La notizia ha già fatto il giro del paese. Stupore, angoscia, un senso di profondo smarrimento. La gente ricorda Emilia Mussino come una persona serena, legatissima alla sua famiglia. E pensa alla figlia che lascia: «Stravedeva per lei. Non le sarà facile superare lo choc della perdita». Gianni Armand-Pi lon Il magistrato ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche al Mauriziano

Luoghi citati: Emilia, Val Della Torre